VENEZIA E TV: i piccoli schermi non amano più il cinema…
Il dispiacere, quasi una rabbia, sale dal pubblico che mi capita di incontrare al Lido. Ma la stessa cosa, anche più sentita, più accorata, e persino incacchiata, avviene per le persone che mi chiamano al telefono da varie parti d’Italia. Quest’anno, come del resto negli ultimi anni, la Mostra interessa sempre meno alle tv, nonostante
Il dispiacere, quasi una rabbia, sale dal pubblico che mi capita di incontrare al Lido. Ma la stessa cosa, anche più sentita, più accorata, e persino incacchiata, avviene per le persone che mi chiamano al telefono da varie parti d’Italia.
Quest’anno, come del resto negli ultimi anni, la Mostra interessa sempre meno alle tv, nonostante spot e brevi speciali o collegamenti.
Si tratta di un minore interesse, vicino all’assenza, o all’indifferenza, da parte di tutte le televisioni nell’epoca della moltiplicazione dei satelliti e dei canali digitali.
I costi sono aumentati. Le troupe sono meno numerose, pagano prezzi salati per soggiorni e questioni tecniche. I disagi riguardano anche il disorientamento su come seguire meno passivamente i programmi della Mostra, i redcarpet, gli arrivi e le partenze, le feste (sempre più rare e scadenti). La cattiva voglia ha preso piede. Sarà così anche in futuro?
Qualcosa di negativo, dal punto di vista dei servizi e dei collegamenti, è accaduto quando la Rai ruppe con Sky su cui andava in onda RaiSatCinema, garantendo appuntamenti quotidiani anche per diverse ore al giorno.
La Mostra rimandava in onda le registrazioni in locali suoi o nello spazio tra il Palazzo del cinema e il Casinò, spazio oggi occupato dalla tomba in plastica per le fondamenta di quello che doveva essere il nuovo Palazzo del cinema. Una scena di raro squallore per l’effetto di responsabilità politiche e istituzionali, per la evidente incapacità di progettare, e per la mancata visione di ciò che anche un ritardo avrebbe potuto avere,e ha, la situazione attuale, con successi indiscutibili. Quando arrivano i Guru, in televisione, la rovina è certa. Non faccio nomi, portano sfortuna alla Mostra.
RaiSatCinema è rimpianta da tutti coloro che la seguivano con continuità ed interesse. La interruzzione con Sky ebbe le conseguenze maggiori ma non meno gravi quelle che si crearono con l’arrivo sul canale, che cambiò nome, di nuovi responsabili preoccupati di distruggere le esperienza compiuta per imboccar strade di nessuna efficacia.
Oggi RaiMovie , nuova denominazione, paga la rottura con un passato, con le professionalità create e consolidate, con le difficoltà organizzative e finanziarie, con il retaggio di cambiamenti suggeriti da convenienze non sempre giustificate.
Sarebbe forse il caso di entrare nel merito. Ma non credo che servirebbe. Il cinema in tv soffre sempre molto quando parlano quei guru che si autonominano, e si consacrano con scelte e piaceri improntati alla ricerca di consensi.
E’ una delle facce della crisi in cui il cinema si dibatte. La Mostra pone in evidenza il peggioramento dei servizi dei media. Spiccioli rispetto a ieri, informazioni e commenti improntati alla ripetitivà, a formule gracili, e una insensibilità sempre più profonda.
La banalità vince e si appropria del cinema.
E’ davvero impossibile cambiare? O la plastica finirà per coprire non solo le fondamenta inutilizzate anche il vecchio, glorioso Palazzo del cinema?
Italo Moscati