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Cesare Mori – Il prefetto di ferro, il film-tv stasera e domani su Raiuno

Su Raiuno Cesare Mori-Il prefetto di ferro, la fiction sul prefetto che negli anni Venti lottò contro la mafia

pubblicato 16 Settembre 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 01:53

Raiuno omaggia una delle figure più importanti del Novecento nella lotta alla mafia, con “Cesare Mori-Il prefetto di ferro”, la fiction in due puntate in onda questa sera alle 21:20 e domani alle 21:10. Un’altra figura storica, quindi, è al centro di un film-tv, prodotto da Raifiction, Artis e scritto da Pietro Calderoni,Gualtiero Rosella e Nicola Ravera Rafele. Alla regia, Gianni Lepre.

La storia è ambientata nei primi anni del Novecento, quando Mori (interpretato da
Vincent Perez) sta ottenendo numerosi successi nella lotta alla mafia, grazie al suo temperamento forte ed ai suoi modi bruschi ma sempre efficaci. Tra le sue azioni, la cattura e l’uccisione del bandito Carlino, a capo di una pericolosa banda.

Durante una delle sue indagini, incontra la baronessa Elena Chiaramonte (Gabriella Pession). Mori ne rimane colpito, ma lei subisce le influenze del massaro Cuccia (Paolo Ricca), con cui il commissario si scontra, fino a scoprire essere il vero capo della banda Carlino.

Cesare Mori-Il prefetto di ferro
Cesare Mori-Il prefetto di ferro Cesare Mori-Il prefetto di ferro Cesare Mori-Il prefetto di ferro

Il processo contro Cuccia, però, porterà solo guai a Mori, che sarà trasferito a Bologna come prefetto durante gli anni del fascismo. Qui, continuando a lavorare con la stessa tenacia, Mussolini (Maurizio Donadoni) gli proporrà di tornare in Sicilia a lottare contro la mafia.

Mori accetta dietro consiglio della moglie Angelina (Anna Foglietta), da tempo malata. Il motivo per cui la donna vuole che il marito torni in Sicilia è la ricerca di Saro (Marco Mandarà), figlio di Carlino che Mori aveva deciso di crescere come un figlio. Scoperto che il padre è stato ucciso da lui, Saro era scappato.

Mori lo ritroverà, ma scoprirà che ora vive con Cuccia. Non gli resta che continuare con la lotta che aveva interrotto, quella contro Don Virzì (Franco Trevisi). Il tutto, con un pensiero rivolto alla moglie ed uno a Saro, ormai coinvolto nella criminalità.

La storia di “Cesare Mori-Il prefetto di ferro” serve a ricordarci come l’Italia abbia avuto in passato protagonisti capaci di opporsi con fermezza all’ingiustizia, e di sacrificarsi pur di riuscire nel proprio compito.

Il regista ha scelto di mostrare al pubblico la determinatezza del suo lavoro ma anche gli ostacoli incontrati al di fuori di esso, cercando di interpretare le sue scelte:

“Tutto ciò che ha mosso l’operato di Cesare Mori, offre il destro ad una riflessione sul potere e sulla sua gestione ma, dal mio punto di vista, soprattutto sull’ingenuità dell’ideale e sulla strumentalizzazione stessa dell’ideale. Cosa si è disposti a fare, a che compromessi si è costretti a scendere pur di raggiungere il proprio obiettivo? Mori è certo stato un acerrimo nemico della mafia, contro la quale ha sempre lottato, è sceso a patti con il fascismo per avere totale mano libera nella conduzione della sua battaglia? E quanto il fascismo e lo stesso Mussolini hanno potuto sfruttare questa spinta ideale per assecondarla ai propri obiettivi? Su questo dualismo tematico si articolano volutamente molti dei momenti di racconto della miniserie.”



Cesare Mori-Il prefetto di ferro

Cesare Mori-Il prefetto di ferro
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