Home Serie Tv Revolution: Abrams e Kripke per la Nbc, che fa gli stessi errori di FlashForward e The Event

Revolution: Abrams e Kripke per la Nbc, che fa gli stessi errori di FlashForward e The Event

In America è partito Revolution, il telefilm della Nbc scritto da Eric Kripke e prodotto da J.J. Abrams

18 Settembre 2012 07:00


La Revolution della Nbc passerà da J.J. Abrams ed Erik Kripke? Ai piani alti del network ci sperano, fin dal primo episodio della nuova serie tv scritta dal creatore di “Supernatural” e prodotta dal co-creatore di “Lost”, “Alias” e “Fringe”, andato in onda questa notte in America. In realtà, la prima puntata è stata diffusa online dalla Nbc, sperando di aumentare la curiosità ed il passaparola tra i telespettatori.

Per scoprire se lo scopo è stato raggiunto dovremo aspettare gli ascolti dei prossimi giorni. Intanto, si possono già fare alcune considerazioni sull’ennesimo show su cui la Nbc punta per il proprio rilancio, dopo numerosi flop. E, dal quel che abbiamo visto nel pilot, sembra che “Revolution” non riesca ancora una volta a centrare l’obiettivo.

La storia è di quelle interessanti, certo, ma quel che sembra mancare è un giusto ritmo e coinvolgimento del pubblico, che si ritrova ancora una volta a dover fare i conti con un mistero e dei personaggi il cui percorso dipenderà solo dal consenso degli spettatori e quindi dalla capacità degli autori di allungare la storia senza perdersi.

Revolution
Revolution, la serie tv Revolution, la serie tv Revolution, la serie tv

Ma quello che stupisce di più nel vedere il primo episodio di “Revolution” è uno schema che già in passato non aveva funzionato con show simili, e che invece viene riproposto quasi con noncuranza: c’è un fatto scatenato da un evento misterioso (l’interruzione di qualsiasi forma di elettricità in tutto il mondo), le sue conseguenze (democrazie che cadono, società che si riorganizzano tornando a vivere lontano dalle città, tant’è che la serie è ambientata 15 anni nel futuro), e dei protagonisti che inconsapevolmente si ritroveranno nel mezzo di una situazione più grossa di quella per cui erano pronti.

La mente ricorda troppo altri due mistery drama pompati durante i mesi precedenti alla messa in onda e poi falliti miseramente: uno, “FlashForward”, giocava con il tema del destino e della possibilità di cambiarlo attraverso una visione del futuro collettiva; l’altro, “The Event”, carica al massimo l’attesa del pubblico per un misterioso Evento sviandolo poi lungo le varie vicende dei protagonisti. Sappiamo che entrambi gli show non sono andati bene, e sono stati cancellati senza avere un vero finale.

Il rischio che si corre con storie di questo tipo, d’altra parte, è sempre quello di non avere il tempo per catturare il pubblico e convincerlo a seguire la storia fino alla fine. C’è voglia di sapere tutto e subito, senza badare alla necessità della sceneggiatura di svilupparsi al punto giusto per arrivare ai colpi di scena.

E’ la tv del dopo-“Lost”: ogni anno le generaliste americane propongono una serie tv spacciandola per cult ma senza raggiungere quei livelli che uno show post-apocalittico ricco di drammi e sviluppi potrebbe offrire (cosa in cui riescono benissimo le reti via cavo), e che poi, invece, si rivela flop. Anche “Terra Nova”, lo scorso anno, prometteva grandi momenti di televisione. Promessa che poi si è persa insieme ai dinosauri tanto annunciati ed infine visti col lumicino.

“Revolution” parte in salita: la prima puntata potrebbe andare bene, complice il fatto che questa settimana non avrà concorrenza nello slot delle dieci di sera, ma il vero verdetto arriverà nelle prossime settimane. Potrebbero essere troppe, per un pubblico sempre più in cerca di risposte istantanee e non di lunghe attese, anche quando queste ne valgono la pena.

Dalla sua, però, il telefilm ha la mano esperta di Kripke, che è riuscito a scrivere dei personaggi capaci di avere uno spessore fin dai primi minuti del pilot: la giovane Charlie (Tracy Spiridakos), desiderosa di avventura e vendetta per la morte del padre ed il rapimento del fratello Danny (Graham Rogers) e la dottoressa Maggie (Anna Lise Phillips), che l’accompagnerà nella ricerca dello zio Miles (Billy Burke), che pare possa sapere cosa e chi sia stato a causare il blackout anni prima, e l’ex nerd Aaron (Zak Orth) sono personaggi che convincono per forza e tormento.

A loro il compito di convincere il pubblico che “Revolution” val più di un semplice mistery drama che alla lunga annoia, ed in cui alla fine neanche i protagonisti ci credono. La Nbc ha voluto rischiare un’altra volta, quindi, ma la sua Revolution sembra ancora lontana.


Revolution, la serie tv

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