Per tutta la vita? No, per due settimane. Frizzi chiude. Mazza vs. Leone
Mauro Mazza dà l’annuncio al Prix Italia di Torino. E attacca la struttura Intrattenimento che fa capo a Giancarlo Leone
Per tutta la vita? chiude dopo la seconda puntata, senza appello, dopo i bassi ascolti fatti registrare all’esordio
«Non durerà Per tutta la vita. Ascolti bassi, la seconda puntata ci sarà per questioni organizzative».
Così Mauro Mazza a Torino per il Prix Italia. Non c’era bisogno di guardare gli ascolti, però, per accorgersi che il programma sembrava un salto indietro nel tempo (e ci si aspettava di vederlo in 4:3 e con le righine e i puntini del pennello elettronico del caro, vecchio tubo catodico) e che fosse semplicemente inadeguato per il 2012. Ma di chi è la colpa? Il direttore di Rai 1 non ha dubbi:
«Voglio essere chiaro, era un programma caldeggiato da Leone e realizzato dall’Intrattenimento che lui dirige. Forse con più elementi di innovazione sarebbe andato meglio»
Sì, d’accordo. Ma la rete, non lo conosceva il format? Possibile che ci volesse una prova di messa in onda per capire quanto fosse non solo “vecchio” ma addirittura “anacronistico”? Come si può pensare davvero di innestare elementi di innovazione su un formato del genere? Alla prova di riconoscimento bendato della compagna di una vita, be’, c’era da saltar sulla sedia. E non è che fosse improvvisata, la cosa. Gli show si provano.
Ma Mazza insiste, come riporta La Stampa.
«Ci viene data la scaletta a tre ore dalla messa in onda; dunque del crollo d’ascolti esigo non si incolpi Raiuno».
D’accordo. La scaletta. Ma il format? Possibile che non si sia pensato al solo sentire il titolo che sarebbe stata tv di trent’anni fa?
Mazza chiude così:
«Speravo che il lavoro di squadra fosse più facile da comprendere. O si mette a fuoco questo e si cambia o si torna alla normalità».
L’anomalia, dunque, è la struttura “cross-rete” che si occupa dell’intrattenimento. Lo scontro è fra Mazza e Leone, è evidente.
Chi ci rimette? I telespettatori che trovano su Rai 1 un’offerta di prime time da rete locale. Anzi, a dirla tutta i telespettatori non ci rimettono affatto: cambiano canale, si dirigono verso altre offerte. No. Chi ci rimette è proprio il servizio pubblico. Tanto per cambiare.