Tale e quale show fino al 30 novembre. Le parrucche trash hanno colpito nel segno?
Il programma di Carlo Conti viene allungato di quattro puntate: per Aldo Grasso rasenta il grottesco.
“In seguito allo straordinario gradimento del pubblico che ha regalato ancora grandi ascolti, Rai1 ha chiesto alla Direzione Intrattenimento di realizzare alcune nuove puntate di Tale e quale show, prodotto dalla Endemol e condotto da Carlo Conti nel prime time del venerdì della rete ammiraglia. Il programma andrà perciò in onda fino al 30 novembre prossimo”.
Questo il comunicato ufficiale Rai con cui è stato ufficializzato l’allungamento del programma, dalle otto puntate previste a dodici. In passato avremmo parlato del solito vizio nostrano di spremere i successi tv, ma in tempi in cui non si vedono neanche col binocolo – e RaiUno viene da un clamoroso flop all’attivo – è inevitabile andare sul sicuro.
Se il 9 novembre era atteso il passaggio di consegna con Fatti valere, bisogna capire se l’Italia’s got talent in salsa Rai verrà rinviato o andrà a sostituire Per tutta la vita al mercoledì.
Visto che la conduzione, come vi abbiamo anticipato in esclusiva, è stata affidata a Paola Perego, mentre Conti farà il giurato, non è escluso che quest’ultimo possa sdoppiarsi per alcune settimane.
Detto questo, cosa spiega il successo del varietà di Conti, che è riuscito a mettere in soffitta l’inflazionato I migliori anni confermando la leadership del venerdì? Si deve pensare a una debolezza endemica dei Cesaroni, che con la dipartita di Eva e di una buona sceneggiatura non hanno più ragion d’essere?
Oppure, semplicemente, aveva ragione Aldo Grasso? Il critico del Corriere della sera si era, così, espresso – dopo il debutto – sul rischio a cui andava incontro Carlo Conti:
“Il vero problema sono i personaggi del cast, tra concorrenti e giurati. Come può funzionare un talent stretto tra Pamela Camassa e Paolo Conticini, tra Gabriele Cirilli e Giò di Tonno? La virata verso il trash è a un passo, e certo non aiutano trucco, parrucco e costumi di scena usati per le imitazioni, caricati fino all’ eccesso, fino a un involontario senso di grottesco”.
Ecco, vedendo Flavio Montrucchio cantare Anima mia con la parrucca del biondo Cugino di campagna, per quanto mi riguarda, quel rischio è stato ampiamente corso. E il pubblico televisivo dimostra, a stagioni alterne, di farsi attirare sempre dal cattivo gusto, purché confezionato meglio che in passato.