Personalmente, dalla betaversion lanciata sul sito, non riesco a capire dove voglia andare a parare La Scimmia. Il nuovo programma cross-mediale nasce come learning show centrale sul web, prima che in tv.
Da questi primi giorni, però, si nota una scarsissima interazione in tempo reale con il popolo del web. O meglio, i social network su cui diventare trending topic ci sono, ma non ci sono i contenuti.
Solo oggi sono stati pubblicati i video delle lezioni del primo giorno di scuola, risalenti a ben due giorni fa. Si nota, quindi, una rinuncia in partenza alla diretta senza filtro, che ha contraddistinto sul web altri esperimenti precedenti, già naufragati, come Italian Academy e uMan – Take control.
A questo bisogna aggiungere lo scarsissimo materiale a disposizione per conoscere i ragazzi, nonostante sia partita una web-classifica che, non a caso, premia sinora i più belli. Non aiuta l’appuntamento quotidiano con RadioScimmia, di stampo trivial-demenziale: i conduttori parlano di delirio e limonate nella scuola e anticipano che domani si prenderanno già un giorno di pausa.
Altra perplessità la desta il cast. Professori a parte lascia alquanto scettici il ruolo di Frank Matano all’interno di una scuola (seppur televisiva). Per ora spacciano il protetto di Facchinetti, non a caso “autore”, come quello che fa gli scherzi, “perché senza scherzi che scuola sarebbe”.
Peccato che gli spetti anche il compito di introdurre gli ospiti vip, che di volta in volta faranno un’incursione nelle aule. Un ruolo che ricorda quello di Chicco Sfondini nel primo Saranno Famosi, ma con un salto di credibilità notevole.
Con lui nel ruolo di guastafeste c’è anche Alberto Pagnotta, noto agli internauti per il suo talento nel doppiare mille voci, quelle dei Simpson in primis. Il solito equivoco sta nel ridurlo a web-star promossa in tv, nonostante il suo curriculum di tutto rispetto nel settore.
Dai primi video circolanti sul sito, che anticipano i contenuti della puntata di sabato, ce n’è uno con protagonista lo stesso Pietro Valsecchi, anima e portafogli del progetto. Il produttore si ritaglia voce in capitolo per la scelta degli ammessi della prima puntata (i ragazzi passeranno da 22 a 16).
Così La Scimmia alterna lezioni più o meno specialistiche, tra cui una in italiano sul neoclassicismo di Monti, e incursioni di Checco Zalone, oltre che di tutti quei personaggi legati alla Taodue (che non possono dire di no a Valsecchi).
Basti pensare alla scelta obbligata alla conduzione di Giulia Bevilacqua che, per quanto abbia messo le mani avanti sulla sua permanenza nel progetto, non avrà potuto fare altrimenti.
Insomma, di fronte all’ennesima idea partorita dai figli di Valsecchi, a cui dobbiamo perle cinematografiche come I soliti idioti al cinema, nessuno può dire di no al papà delle produzioni che lo fanno lavorare.
Non resta che capire se questi forzati inserti pop, in un format che ha come obiettivo l’esame di maturità, partoriranno un minestrone o un programma-rivelazione.