Carlo Conti: “Fui vicino al Festival di Sanremo, ma non tutta la Rai era convinta”
Il conduttore di L’Eredità e di Tale e quale show parla dei suoi programmi televisivi e dei suoi colleghi. Non mancano le dichiarazioni su Sanremo e Miss Italia.
Fabio Fazio è “uno dei pochi che riesce ad essere credibile sempre” e farà Sanremo “benissimo“, Paolo Bonolis è “fortissimo, travolgente, ha un uso talvolta geniale della parola“, Francesco Facchinetti “ha dimostrato di essere forte“, Marco Liorni è “bravissimo“, Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni “sono due fratelli“, Adriano Celentano è un “grande artista oltre che un grande comunicatore“. I giudizi, tutti incredibilmente positivi, sono a firma di Carlo Conti. Il conduttore di L’Eredità e di Tale e quale show in un’intervista a Diva e Donna (in cui racconta anche il suo matrimonio) passa in rassegna i personaggi della televisione italiana non tirandosi indietro nemmeno alle classiche domande sul suo possibile (e prima o poi reale) approdo sul palco del Festival di Sanremo:
Ci siamo andati vicinissimo due volte, poi però ho sentito che non tutta l’azienda era convinta. Sanremo è da fare solo quanto tutti remano dalla stessa parte. Si può anche non fare, non è obbligatorio. Non la vivo come una mancanza.
In ogni caso, Conti saprebbe cosa fare sul palco dell’Ariston:
Riporterei al centro la musica, creando anche i giusti orpelli intorno.
Il conduttore toscano dichiara anche di condividere la definizione che di lui dette Maurizio Costanzo quando parlò di “mediano della tv con il vizio del goal“:
Mi ci riconosco. Io, Gerry Scotti, Antonella Clerici, Maria De Filippi.
Conti confessa di essere più legato a I migliori anni, programma da lui inventato, e in merito al successo (inaspettato?) di Tale e quale show, spiega:
Il varietà non è mai morto. Italia’s got talent è l’evoluzione della Corrida. Quanti programmi sono derivati da Portobello?
Altro pilastro di Rai1 è l’imbattibile L’Eredità, guidata da 7 anni da Conti:
Abbiamo cercato di tenerlo al passo con i tempi: 7 anni fa il duello finale durava 15 minuti. Oggi ne dura 8.
Il 51enne che sfoggia umiltà come pochi suoi colleghi televisivi, si concede una descrizione di se stesso, ai limiti dell’autocompiacimento:
Sono tre le mie anime televisive. Mike Bongiorno, il quiz. Pippo Baudo, il cerimoniere per eccellenza. Come spalla degli ospiti, mi sento anche una vena arboriana da non sottovalutare. Qualcuno ha detto che ricordo Enzo Tortora per i modi eleganti. Quando faccio il sornione, Corrado.
Infine, su Miss Italia, concorso che ha condotto per quattro edizioni, Conti, che rivela di essere stato cercato 15 anni fa da Mediaset, dice:
Sono maturi i tempi per una serata sola. Il mio pensiero è fare qualcosa dopo, con tutte quelle ragazze che non vincono. Sarebbe forte fare un talent con quelle ragazze.