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The Apprentice 2: Briatore è fuori? Se lo dice il boss…

Flavio Briatore fuori da The Apprentice? Possibile che il boss non partecipi alla seconda stagione dei reality di Cielo? Beh, se lo dice lui…

pubblicato 26 Ottobre 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 00:43

Diciamocelo, Flavio Briatore è una delle rivelazioni tv di questa stagione: il ruolo del Boss a The Apprentice ha mostrato al pubblico un ‘billionaire’ quasi ‘ascetico’, focalizzato sul business, con i parei trash e le ciabattine di velluto chiuse nell’armadio. Anzi, nel reality di Cielo si è presentato ‘persino’ come maestro di bon-ton, con quella strigliata sulla giacca ‘vista culo’ (noblesse oblige) che ha marchiato la ‘carriera’ del  vincitore in pectore Matteo Gatti, scavalcato al photofinish da Francesco Menegazzo, ora al servizio del Boss con uno stipendio a sei cifre (più le virgole). Dopo una finale che ha raggiunto il 2,7% di share sul canale DTT free di Sky, tutti aspettano una seconda stagione, ovviamente con l’unico Boss ‘degno’ di questo nome. Ma Briatore, intervistato da Libero, fa un passo indietro (evidentemente di moda di questi tempi): alla domanda se tornerà in tv per un’eventuale edizione 2013 di The Apprentice risponde serafico

“Per adesso sono fuori (dalla tv, n.d.r.). Però nella vita non si sa mai…”.

Non è da Boss mostrare incertezze, anche se “il Boss ha sempre ragione, anche quando ha torto“. Ma con The Apprentice Briatore è stato in dubbio fino all’ultimo: c’è voluto Lucio Presta per farlo capitolare.

Come racconta lo stesso Briatore al quotidiano Libero, non è stato facile convincerlo a entrare nella ‘board room’ (o meglio ‘bodrum’):

“The Apprentice mi era stato proposto qualche anno fa in Francia e avevo rifiutato perché impegnato con la Formula 1. Poi ho rifiutato anche in Italia. Stavolta è arrivato Lucio Presta… Mi ha chiamato Donald Trump insistendo perché lo facessi. Ero dubbioso, in questo format non c’era nessuno che balla o canta. Adesso sembra tutto facile, ma all’inizio…”.

Le critiche sul programma sono, naturalmente, discordi: ha colpito la selezione dei candidati (apparsi ai più alquanto ‘inadatti’, fin troppo ‘ingenui’ e acerbi sotto molti punti di vista), ha spiazzato la scelta di trasmettere due puntate a sera, ma su un aspetto si è trovato un certo accordo, il ‘fascino perverso’ degli slogan e delle magnifiche affermazioni del Boss (talvolta magnetiche come le metafore di Bersani/Crozza), rimbalzati sui social.

Briatore giura che è tutta farina del suo sacco, che nessuno gli ha scritto nulla: sì, avrà anche ripetuto per 10 volte una scena in cui doveva chiudere uno sportello dell’auto (come ha raccontato nell’ultima puntata), ma i suoi tormentoni hanno tutti una paternità certa.

“(di tormentoni, n.d.r.) me ne hanno tagliati tanti, anche di più divertenti. Mi sono comportato come se fossi nel mio ufficio. (…) La conferma che era tutto vero è nel fatto che, come è comprensibile, la produzione di Sky magari avrebbe preferito portare avanti le ragazze più carine. Invece io ho eliminato chi pensavo non fosse adatto”.

La meritocrazia torna a essere una delle parole chiave di questo programma (come ribadito da Andrea Scrosati in una recentissima intervista). E a proposito di giovani e lavoro Briatore si dice d’accordo sui ‘choosy’ della Fornero: a Maurizio Caverzan che gli ‘contesta’ di essersi divertito a infierire con i bamboccioni e che gli chiede un parere sui ventenni schizzinosi ‘della’ Fornero, il Boss ha replicato fermo:

“Non è che mi divertissi. All’inizio volevo svegliarli un po’ perché mi sembravano un po’ paraculi. Non si esponevano, facevano giochetti per eliminare i rivali. (…) (Con la Fornero n.d.r.) Concordo. I ragazzi di oggi vorrebbero trovare subito il lavoro preferito. siamo pieni di giovani in possesso di lauree generiche e disoccupati”.

Non ci addentriamo nella vicenda, né sulle valutazioni politiche di Briatore – che dichiara di non voler scendere in campo ora che qualcuno ha preferito la panchina – ma ci fermiamo al dato televisivo: restiamo in attesa di sapere se Briatore tornerà a vestire i panni del Boss nella seconda edizione di The Apprentice. Sarebbe strano non rivederlo nella board room: ormai l’investimento è stato fatto ed è stato senza dubbio vincente. Ma solo il Boss può sapere quando è il caso di insistere e quando di cambiare business…