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Indagini ad alta quota: su DMAX la quarta stagione sui più importanti incidenti dell’aviazione civile

I più sanguinosi incidenti della storia dell’aviazione americana nella quarta stagione di Indagini ad alta quota su DMAX ogni mercoledì alle 22.55

pubblicato 7 Novembre 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 00:25

Debutta, da stasera ogni mercoledì alle ore 22:55 su DMAX, la quarta stagione di Indagini ad alta quota, il programma che segue i più importanti incidenti nella storia dell’aviazione civile: la serie esamina gli eventi tristemente noti e quelli meno conosciuti per capire che cosa sia esattamente accaduto e perché. Ogni episodio (per un totale di 10 appuntamenti) offre un’analisi dettagliata su di un particolare aspetto della sicurezza aerea: dagli incendi a bordo ai sistemi di pilota automatico, dalla gestione della cabina ai problemi di fabbricazione.

Gli spettatori saliranno su dieci voli diversi grazie a fedeli ricostruzioni basate sulle registrazioni dei dialoghi avvenuti in cabina, le informazioni sul volo e i rapporti sulle inaspettate disgrazie. Non un film ma la paura realtà raccontata dalla viva voce dei protagonisti. Per arrivare a conoscere le cause di ciascuna tragedia verranno utilizzati filmati, grafiche computerizzate e interviste ai testimoni chiave. Scopriremo, inoltre, in che modo questi dolorosi eventi abbiano contribuito ad una maggiore sicurezza sui voli.

Nella prima puntata, si ricostruiscono le dinamiche di un incidente gravissimo capitato il 2 agosto 2005: il Volo Air France 358 invase la pista durante una tempesta sfondando la recinzione dell’aeroporto prima di tuffarsi in un piccolo burrone. Il disastro è avvenuto per colpa di un atterraggio azzardato, la pista, poi, era troppo breve e l’equipaggio aveva schierato gli invertitori di spinta (forse) un po’ troppo tardi. Sorprendentemente, tutti i 309 passeggeri e membri dell’equipaggio sono sopravvissuti alla tragedia che, in quei mesi, riempì le pagine dei maggiori quotidiani locali e scuotendo l’opinione pubblica americana.

Foto © Getty Images

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