Luca Tiraboschi: “Mtv fa meno ascolti di Italia 2, La 7 non ha identità, Italia 1 porta low cost in prima serata”
Il direttore della seconda rete di Mediaset parla a 360 gradi di televisione.
In una lunga intervista pubblicata stamane da Italia Oggi, Luca Tiraboschi, direttore di Italia 1, ha parlato a 360 gradi di tv, annunciando anche i progetti futuri della seconda rete di Mediaset, di cui ha individuato “tre elementi distintivi: la sua identità di rete, il numero 6 sul telecomando, il marchio. Sono decenni che lavoriamo per non essere confusi con altri. E ci siamo riusciti“. In particolare Tiraboschi, che recentemente TvBlog aveva intervistato, ha chiarito che Italia 1 non è alla ricerca di un pubblico giovane:
Non cerchiamo i giovani, come fa Matteo Renzi, per rottamare i vecchi. I giovani non esistono. Esistono le persone sveglie, quelle con una attitudine giovanile. Italia 1 è il loro riferimento.
Il direttore di rete ha difeso con i denti i risultati ottenuti da alcuni programmi e ha rivendicato il progetto editoriale:
Colorado Cafè ha sempre battuto Fabio Fazio, al lunedì, tanto per dire. E lunedì scorso abbiamo raggiunto 3 milioni di ascolti medi, una bella cifra tonda per fare la quale devi scalare anche picchi di 5 milioni. Numeri che la concorrenza si sogna.
In più occasioni ha avanzato taglienti critiche a Mtv:
Non si capisce perché Jersey Shore su Mtv sia percepito, mediaticamente, come un programma innovativo, con lo 0%, e Tamarreide che comunque faceva il 7% ed era di sicuro una trasmissione più vera e più curata, fosse liquidata come una schifezza. Ci ammazzano per la Pupa e il secchione, ma quando facciamo Invincibili, sui disabili, o i sabato sera dedicati ai cartoon per la famiglia, non c’è nessuno che ci faccia almeno una carezza.
Ed ancora:
Mtv, con la forza del suo marchio e il radicamento in tv, fa meno ascolti di Italia 2, un canale che è in onda da un anno e che propone poco più che prove tecniche di trasmissione. Mtv è una televisione dedicata alla caricatura del giovane. Parlano a quello che Vauro o ElleKappa disegnerebbero come il giovane, lo stereotipo del giovane.
A dispetto invece di Italia 1 che, nonostante la crisi economica, regge molto bene:
Siamo sempre qua, terza rete nazionale per target commerciale, terza-quarta sul target individui. Siamo tignosi, non molliamo e continuiamo a fare sperimentazione a low budget. Unici, tra i grandi, a portare il low cost in prima serata. (…) Significa fare prime serate da 100 mila euro. Ci sono in giro pochi soldi, e quei pochi è giusto siano dirottati sulla locomotiva Canale 5. Noi, allora, dobbiamo trovare delle idee che non abbiano bisogno di troppe risorse.
Tiraboschi ha anche affrontato il capitolo telefilm, sballottati da una rete ad un’altra, con inevitabile emorragia di ascolti:
Vorrei che i telefilm Usa fossero appannaggio specifico di Italia 1. Per consolidare la sua brand identity. Purtroppo, nelle logiche di palinsesto di gruppo non sempre le cose possono andare così.
Per fare un esempio: Grey’s Anatomy ha lasciato Italia 1 perché “costava troppo rispetto alla resa“, approdando a La 7 che “a differenza di Italia 1, ha proprio un problema di identità, si deve ancora costruire una sua brand identity“.
Se Chiambretti non viene intesa da Tiraboschi come una sua scommessa persa, qualche piccola ammissione di colpa viene fatta dal direttore di rete per il caso riguardante la Gialappa’s:
La Gialappa’s ha scelto Canale 5. (…) Con loro, non lo nascondo, c’è anche un problema economico: sono in tre, hanno un apparato di visionatori di Serie A. Diciamo che fanno parte di un tipo di tv in contesto economico più florido.
Infine, il futuro:
Italia 1 negli ultimi anni ha lanciato Wild, Mistero e Archimede, programmi low budget che sono entrati in pianta stabile nel palinsesto. E dopo Tamarreide e Mammoni, stiamo preparando una trasmissione dedicata agli Sfigati.
Tra i programmi in arrivo c’è anche Inside, con Luigi Pelazza, in onda forse il 28 novembre:
Lui si infiltra in organizzazioni malavitose e fa saltare i meccanismi. In questa puntata speciale propone tre storie con trafficanti di coca in Colombia, ndrangheta calabrese ed esorcismi e messe nere. Se funziona, diventerà una serie.
A inizio dicembre dovrebbe essere trasmesso Provato per voi in cui tre comici di Colorado Cafè “In chiave ironica, provano per noi cose che incrociamo quotidianamente, magari in tv o sui giornali, ma abbiamo titubanza a testare veramente“. Il 20 dicembre, in diretta ci sarà Mistero, con una puntata dedicata alla fine del mondo.
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