Primarie Pd-Centrosinistra: polemica sul Tg1
Siamo alla vigilia delle primarie del Pd e del Centrosinistra, che Polisblog segue, come ormai di consueto con i più importanti appuntamenti politici di cui ci occupiamo sul nostro network, con aggiornamenti in tempo reale e con i punti di vista dei cinque candidati: Bruno Tabacci, Laura Puppato, Nichi Vendola, Matteo Renzi e Pierluigi Bersani.L’appuntamento
Siamo alla vigilia delle primarie del Pd e del Centrosinistra, che Polisblog segue, come ormai di consueto con i più importanti appuntamenti politici di cui ci occupiamo sul nostro network, con aggiornamenti in tempo reale e con i punti di vista dei cinque candidati: Bruno Tabacci, Laura Puppato, Nichi Vendola, Matteo Renzi e Pierluigi Bersani.
L’appuntamento è decisamente sentito all’interno della coalizione e condiziona, in qualche modo, anche la coalizione avversaria, che dovrà per forza di cose riuscire a mettere in piedi una macchina analoga, anche se le primarie del Pdl hanno già cambiato formula e vivono ancora momenti di grande confusione.
Ma qui si parla di tv, anche perché grazie a Sky le primarie del Pd sono diventate anche un evento televisivo seondo un format inedito per l’Italia. Di tv e del Tg1, che suscita grandissime polemiche. E’ stata Dagospia, oggi ad anticipare l’intervista a Bersani al Tg1 delle 20. Gli altri candidati, in particolare Matteo Renzi, non hanno gradito.
Dallo staff del sindaco di Firenze si è levata la voce dell’organizzatrice del camper-tour, Simona Bonafè, che ha dichiarato:
«Vogliamo sperare che Dagospia si sbagli e che la Rai spieghi che non è vero».
Solo che è vero.
Anche Vendola chiede parità di trattamento. E alla fine, la soluzione scelta da Maccari e dal suo tiggì è quella che a tutti sembra la più giusta, visto che per tutti questa è la sfida fra Bersani e Renzi. I due saranno in diretta, per la chiusura della loro campagna. Per gli altri, interviste registrate.
Tutti contenti? Solo quelli che sanno fare la voce più grossa. Peraltro, il portavoce del comitato Bersani ha sottolineato:
«Non mi pare che ci si sia scandalizzati per le tre presenze tv di Matteo Renzi nell’ultimo mese a Ballarò, per non parlare delle decine di talk occupati in questi ultimi giorni»
La tv, si sa, qualcosa fa. Lo sanno da Bersani, da Vendola e lo sa molto bene Matteo Renzi. Lo ha insegnato, per un bel po’ di tempo, Silvio Berlusconi. Lo insegna la lezione americana. Che insegna anche come i media, per questioni narrative (e magari anche di interesse) tendano a dipingere sempre l’agone politico come una questione a due. Accade anche questa volta, anche con le primarie del Pd e del Centrosinistra.