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Rai: licenziato il giornalista del servizio Juventus – Napoli

Giampiero Amandola, alla vigilia del match di Serie A, Juventus – Napoli, in un servizio, affermò che “i napoletani si distinguono dalla puzza”.

pubblicato 29 Novembre 2012 aggiornato 3 Settembre 2020 23:48

Giampiero Amandola, il giornalista del TgR del Piemonte in onda su Rai 3, tristemente salito alla ribalta nazionale per una poco elegante, giusto per utilizzare un eufemismo, battuta riguardante i tifosi napoletani, è stato licenziato dalla Rai.

Amandola fu sospeso dopo aver realizzato un servizio alla vigilia del big-match del campionato di calcio di Serie A, Juventus – Napoli. Durante il servizio, trasmesso dal TgR lo scorso 20 ottobre, il giornalista, intervistando un tifoso bianconero, affermò che i napoletani “si distinguono dalla puzza”.

Amandola, che si dichiarò dispiaciuto per quanto accaduto, tentò di giustificarsi, affermando che il servizio fu montato frettolosamente. Anche la sede Rai di Torino si scusò immediatamente per le battute razziste contenute nel video, definendolo “inqualificabile e vergognoso”. Nel servizio, infatti, come se non bastasse, fu anche inserito un pesante e conosciuto coro all’indirizzo dei tifosi del Napoli: “Vesuvio lavali tu!”.

Il giornalista ha espresso il proprio rammarico per quanto riguarda la decisione finale presa dalla Rai ma ha manifestato tutta l’intenzione di impugnare il provvedimento.

Dopo l’accaduto, anche l’Ordine dei Giornalisti ha aperto un provvedimento disciplinare nei confronti di Amandola che è stato sentito proprio qualche giorno fa.

Lo scivolone da parte del TgR del Piemonte provocò anche un intervento riparatore del direttore generale, Luigi Gubitosi:

La Rai è sempre stata in prima linea nella lotta contro ogni forma di razzismo e la stupidità che lo accompagna.

In attesa di ulteriori sviluppi, la decisione finale della Rai appare francamente legittima e anche inevitabile: anche volendo credere alla buona fede di Giampiero Amandola, che aveva l’intenzione di realizzare un servizio comunque ironico, la giustificazione utilizzata dal giornalista, riferita alla fretta con il quale è stato montato il servizio, non è esattamente indice di grande professionalità.