Casaleggio sul blog di Grillo contro Servizio Pubblico e La 7: “Querelo Paolo Ruffini”
Lo spin doctor del comico annuncia di dover denunciare un attivista del M5S e il direttore della rete che ospita il talk show di Michele Santoro.
Una bella ventata d’aria fresca. Finalmente qualcosa di nuovo nel mondo politico italiano. Il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio in teoria rappresentano tutto questo, peraltro leggermente avvantaggiati da una concorrenza vagamente antiquata. Eppure taluni atteggiamenti paiono appartenere parimenti a vecchi e nuovi protagonisti della vita politica nostrana. Pochi minuti fa, infatti, sul blog di Beppe Grillo è apparso un messaggio firmato da Casaleggio, spin doctor del comico e co-fondatore dell’attuale secondo (non) partito italiano secondo tutti i sondaggi. Il titolo del mini-post è, tanto per intenderci, “Le falsità della televisione”:
In un’intervista trasmessa da Servizio Pubblico la scorsa settimana, Ivano Mazzacurati ha affermato che Casaleggio prenderà i soldi destinati ai gruppi parlamentari del MoVimento 5 Stelle. La notizia è falsa ed offensiva. Ho dato disposizioni ai miei legali per querelare Ivano Mazzacurati e il direttore di rete de La 7. Gianroberto Casaleggio
Il riferimento è al video che potete gustarvi in apertura di post: un servizio realizzato da Giulia Innocenzi sul tema delle parlamentarie, le primarie del M5S. In particolare, Mazzacurati è uno degli attivisti grillini che sarebbero stati esclusi dalle liste delle primarie.
L’annuncio da parte dell’esperto di comunicazione e di marketing di voler querelare oltre che Mazzacurati anche il direttore di La 7 Paolo Ruffini farà molto discutere. E interessante sarà ascoltare le reazioni di Michele Santoro e Marco Travaglio, i due volti-simbolo del talk di La 7, i quali peraltro nel corso dei mesi hanno assunto posizioni sempre più distanti (tra di esse) nei confronti del movimento di Grillo.
Nel servizio andato in onda nella puntata di giovedì scorso di Servizio Pubblico la Innocenzi aveva anche tentato vanamente di porre le famose 20 domande sia a Casaleggio (che però ha ignorato la giornalista), sia a Grillo, citofonando direttamente alla sua villa.
In conclusione una doverosa precisazione, rispetto all’incipit di questo post, volutamente ironico: riteniamo sacrosanto il diritto da parte di chi si sente diffamato di adire le vie giudiziarie. Molto semplicemente perché se Mazzacurati ha detto il falso è giusto che paghi.