Home Notizie Speciale Tg4 sbugiarda la conferenza stampa di Monti e promuove “il manifesto politico di Berlusconi”

Speciale Tg4 sbugiarda la conferenza stampa di Monti e promuove “il manifesto politico di Berlusconi”

Il Cavaliere colpisce ancora, pretendendo da Rete4 una finestra giornalistica asservita alla sua campagna elettorale.

pubblicato 23 Dicembre 2012 aggiornato 3 Settembre 2020 23:04

Cambiano le direzioni del Tg4, ma non cambia l’inginocchiamento secolare al Cavaliere dell’ex creatura di Emilio Fede. In questo momento su Rete4 sta andando in onda uno dei momenti giornalistici più bassi della storia (recente) Mediaset. Ben tre giornalisti allineati politicamente si passano la palla, in un abile recita a soggetto, per sostenere a più voci Silvio Berlusconi.

Comincia la conduttrice Monica Gasparini (che ha sullo sfondo un vidiwall in cui copre la faccia cupa del leaderino Monti, perché trionfi il primo piano sorridente del leader Berlusconi), lanciando in pillole le dichiarazioni odierne di Mario Monti. Poi, pronto a smentirle, è Angelo Macchiavello in studio. Come se ciò non bastasse, a promuovere senza pudore il verbo di Berlusconi, in collegamento, c’è il giornalista Enrico Laurelli.

Poco fa è avvenuto pressappoco questo. Ve ne propongo un breve estratto:

Speciale Tg4 pro Berlusconi e contro Monti
Speciale Tg4 pro Berlusconi e contro MontiSpeciale Tg4 pro Berlusconi e contro MontiSpeciale Tg4 pro Berlusconi e contro MontiSpeciale Tg4 pro Berlusconi e contro Monti

    Gasparini: “Monti non vuole sentir parlare di responsabilità per la pressione fiscale”.
    Macchiavello: “Accantoniamo un attimo Berlusconi, lo stesso Bersani ha detto ‘vediamo un attimo con l’agenda Monti’. E anche per loro c’è un problema di tasse”.
    Laurelli: “L’abbassamento delle tasse è il manifesto politico di Berlusconi. Dice Berlusconi, così non si può andare avanti. E’ la stessa politica di austerity che fa male al Paese. Le tasse sono aumentate quest’anno e si fanno sentire sul portafoglio delle famiglie, si fanno sentire nelle imprese”.
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    Gasparini: “Mario Monti ha sostenuto di aver sostanzialmente ereditato questi impegni presso l’Europa, ma della politica pro Europa del suo governo si è sempre fatto vanto. Angelo, non c’è un po’ di contraddizione in questo atteggiamento?”.
    Macchiavello: “Certo, io ricordo quasi tutte le conferenze stampa degli ultimi sei-sette mesi a Bruxelles. Monti ha sempre detto tranquillamente che ce l’avremmo fatta per il 2013. E’ un fatto nuovo lamentarsi che l’aveva fatto Berlusconi. Monti avrebbe potuto fare qualsiasi cosa e l’Europa avrebbe accettato. Si trattava di portare in avanti di un anno il pareggio di un bilancio”.
    Laurelli: “Berlusconi proprio su questo punto ha voluto mettere i puntini sulle i. Io, ha detto, sul fiscal compact ho messo un veto per tutelare gli interessi del Mediterraneo. Dice l’ex Premier, io voglio fare gli interessi dell’Italia e non della Germania”.
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    Gasparini: “Abbiamo sentito di questo tipo di impegno anomalo che si è assunto oggi Monti, disponibile cioè ad accettare una candidatura a premier, ma non a essere candidato di una lista. Quali saranno le prossime mosse di Monti?”.
    Macchiavello: “Io immagino che già da oggi si comincerà a discutere sull’agenda Monti. Alla fine, però, saranno le formazioni di centro che andranno a schierarsi con lui. Il rischio è che si vada verso un periodo di grandissima incertezza e di questo Monti ne avrebbe assolutamente responsabilità. Oggi è il primo giorno di una campagna che sembra quella più dura che il nostro Paese abbia mai affrontato”.
    Gasparini: “Nessun dubbio, nessuna incognita invece sull’impegno in questa campagna elettorale di Silvio Berlusconi. Enrico, negli interventi di oggi abbiamo intuito le linee guida della sua campagna”.
    Laurelli: “Berlusconi scende in campo e lo fa con grande schiettezza e generosità. Non ci sono ombre. Dice, voglio cambiare questo Paese, riformare la politica fiscale, cambiare l’architettura costituzionale. Berlusconi parte da un dato di fatto, che il grande patrimonio morale dei moderati italiani non deve essere disperso e deve essere attribuito a un grande blocco, il Popolo della libertà”.

Questo è solo un idea della mobilitazione televisiva che, ancora una volta, Berlusconi sta pretendendo alla vigilia di una campagna elettorale, trasformando le testate giornalistiche della sua tv in organi di partito.

A sconvolgere è il reiterato e impunito abuso della tecnica del panino, per cui si fanno rivedere tutte le dichiarazioni di Monti, si fa a ognuna le pulci per poi diffondere il sacro verbo di Silvio. A rincuorare, quantomeno, è che uno speciale di questo tipo trasmesso a tarda notte, dopo Downton Abbey, non l’avranno visto in molti. Specialmente le casalinghe staranno a dormire da un pezzo.