Berlusconi invade la tv. Quanto conta il Cavaliere in Rai?

Quanta influenza ha oggi Berlusconi in Rai? Quanto resta del suo potere nell’azienda concorrente di Mediaset? La domanda risuona tra gli addetti ai lavori (e non solo) dopo le recenti ospitate del Presidente del Pdl a Viale Mazzini (non che si sia tirato indietro alle presenze mediatiche in casa, tra Domenica Live, Pomeriggio Cinque e Quinta colonna).
La risposta proviamo a fornirla con le parole di Carlo Freccero, direttore di Rai 4:

Ha quattro consiglieri nel Cda, in pratica ha la maggioranza (sono in tutto nove, Ndr): Pilati, il più competente, Verro, l’amico di Dell’Utri, la Todini e Rositani. Impediscono qualunque scelta positiva.

In effetti questi sono i quattro nomi indicati da Pdl e Lega qualche mese fa. Ma il berlusconismo ancora insito in Viale Mazzini, secondo Freccero, si manifesta anche in scelte più superficiali e legate più meramente ai palinsesti:

Se metti Un minuto per vincere il giovedì, al posto di Santoro, si capisce come l’ideologia berlusconiana resista

Freccero su La Repubblica l’ha chiamata in causa e lei, sul Corriere della Sera, indirettamente risponde.
Maria Luisa Todini, imprenditrice e consigliera Rai, ha spiegato con chiarezza assoluta che non esiste alcun caso Berlusconi, legato a una possibile sovraesposizione mediatica:

Berlusconi ha liberamente chiesto a reti e testate di essere invitato e alcune reti e testate hanno liberamente scelto di accogliere le sue richieste. In consiglio non c’è stata alcuna polemica, perché nessuno ha violato nulla.

Fermo restando un punto, su quale tutti (i consiglieri, ma anche Gubitosi che ha anche svelato lo stop al bis di Berlusconi a Porta a Porta) sono d’accordo.

Prima che scatti la campagna elettorale tutti dovranno aver avuto in Rai spazi omogenei.

Non vediamo l’ora.
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