Ad Alessandro Gassman non piace il telepanettone (ma accusa Mediaset di aver copiato Sky)
Ad Alessandro Gassman non piace il termine “telepanettone”, usato per i suoi film su Sky. Ed accusa Mediaset di aver copiato
Si è fatto un gran parlare di “telepanettone”, nei giorni scorsi, complice la messa in onda di due film-tv realizzati appositamente per le feste: da una parte, “Natale a 4 zampe” su Canale 5, dall’altra, “Un Natale coi fiocchi” su Sky Cinema 1. Entrambi hanno ottenuto risultati lusinghieri (oltre 5 milioni il primo, un milione nei primi due giorni di programmazione l’altro), eppure c’è chi non vuole accostarsi a questo nuovo termine.
Stiamo parlando di Alessandro Gassman che, dalle pagine del Corriere della Sera, rivela di non gradire la definizione “telepanettone” affidata ai suoi due film-tv per Sky (“Un Natale per due” andò in onda l’anno scorso), che rimanderebbe troppo allo stile volgare e trash di cui sono stati accusati in passato i cinepanettoni:
“Il termine panettone legato ad un film ha assunto in Italia un’accezione negativa. Io i cinepanettoni li ho fatti e non me ne vergogno. Ma questa è veramente una commedia per la famiglia, non ci sono parolacce, nè volgarità. Non è una comicità di battute, ma di situazioni. (…) Secondo me questa è una comicità che si avvicina di più alla commedia americana che a quella italiana”.
I cinepanettoni, secondo l’attore, hanno il limite di non poter avere lo stesso successo che hanno da noi anche all’estero, a causa di quella comicità di battute che, però, secondo molti sta alla base del loro successo:
“Un Natale coi fiocchi è un prodotto che potrebbe essere venduto all’estero e non perdere granchè del suo divertimento, mentre un cinepanettone ha difficoltà ad uscire dal mercato italiano proprio perchè legato a modi di dire, luoghi comuni, accenti che perderebbero ogni significato fuori dai nostri confini”.
Pur rinnegando il telepanettone, Gassman però tiene a precisare di essere stato il primo, con Sky, a credere in un progetto legato al Natale in tv, accusando Canale 5 di aver copiato l’idea:
“Quest’anno Mediaset ci ha copiato. Anche se quello di Boldi potrebbe essere definito davvero telepanettoni, perchè va in una direzione molto simile a quella degli ex cinepanettoni”.
Non aveva quindi tutti i torti, quindi, Boldi, quando da Simona Ventura ha rivendicato di essere stato il primo a portare il telepanettone in tv:
“Il telepanettone è una novità vera, ci abbiamo creduto in tanti e speriamo di rifarlo. Quest’anno non siamo usciti al cinema perchè c’è crisi e quindi con Mediaset abbiamo deciso di regalare il film alla tv. La curva degli ascolti di ieri sera era sempre in alto, una cosa meravigliosa. Io sono un apripista, chissà quanti altri faranno la stessa cosa.”
Che lo siamo telepanettone o no, certamente è nata una nuova moda, che sarà seguita anche da altri nei prossimi anni, se gli ascolti continueranno ad essere buoni come quelli delle produzioni già andate in onda. Sulla qualità, quello è un altro discorso: definire un film “telepanettone” non vuol dire per forza dargli un’accezione negativa. Tutto dipende dal sapore che si vuole dare, al panettone: quello retrò di un film trash o quello originale di uno sperimento da tenere sott’occhio.