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Piazzapulita, stasera su La 7 con Ingroia e Tremonti

Il giornalista racconta la nuova edizione del talk show in onda su La 7. E rilascia commenti su Lerner, Santoro e Del Debbio.

pubblicato 7 Gennaio 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 22:49

Stasera torna su La 7 l’appuntamento con Piazzapulita, il talk show di approfondimento condotto da Corrado Formigli. PolisBlog seguirà in diretta la puntata con ospiti, tra gli altri, Tremonti e Ingroia. Ecco cosa ha scritto il giornalista su Facebook qualche ora fa per presentare la nuova stagione del programma:

Allora ci siamo: domani, lunedì 7 alle 21.10, Piazzapulita comincia la sua seconda vita su La7. Come potrete immaginare, andare in onda il lunedì anziché il giovedì è una discreta rivoluzione: cambiano l’organizzazione del lavoro, la programmazione, perfino i bioritmi. I nostri inviati hanno percorso in lungo e largo l’Italia durante le vacanze di Natale per raccontare il paese e la crisi, mentre i montaggi sono a pieno ritmo e le riunioni si succedono una dopo altra. A dicembre sono stato qualche giorno in Germania, percorrendola in tutta la sua lunghezza. Mi hanno colpito il livello incredibile di efficienza, la quantità di cantieri aperti, le opere di continua manutenzione delle strade. Vista da un italiano, la Germania è una locomotiva in corsa, piena di giovani e proiettata verso il futuro. Il ritorno in Italia è stato abbastanza deprimente: trovi un paese fortemente impoverito dove le diseguaglianze sociali sono forti e visibili e le città piuttosto dissestate. Sono finiti i soldi, e si vede. A Piazzapulita proveremo da domani a chiedere ai candidati politici come pensano di colmare quelle diseguaglianze, dove troveranno i soldi per realizzare i progetti contenuti nei nuovi libri dei sogni chiamati pomposamente “agende”. La prima puntata si intitolerà appunto “Ve la do io l’agenda”, e ha l’ambizione di ripartire dagli sprechi e dalle tasse, dal divario fra ricchi e poveri. Cercheremo delle risposte alla crisi da Giulio Tremonti, Antonio Ingroia, Andrea Romano, Massimo Mucchetti, tutti candidati alle prossime elezioni. E ci faremo aiutare da due giornalisti, Vittorio Feltri e Marco Damilano. Proveremo a dare un contributo in questo momento decisivo per il nostro futuro. Con una promessa: non sacrificheremo mai una domanda al prestigio dell’ospite, né accetteremo monologhi.

Piazzapulita torna lunedì 7 gennaio, Formigli: “Il rischio è fare tutti stesse cose con stessi ospiti”

Nutrivo qualche perplessità sulla staffetta. Mi sembrava un errore sacrificare due programmi che vanno bene. La collocazione del lunedì impone uno scenario più competitivo, ma ci darà continuità fino a fine giugno.

Corrado Formigli è pronto per la nuova avventura televisiva. Che proprio nuova non è, visto che Piazzapulita è in onda già da un anno e mezzo su La 7. Dalla prossima settimana però cambia la collocazione, considerato che il giovedì sera è ormai di Servizio Pubblico e di Michele Santoro. Il talk show di Formigli così dal 7 gennaio andrà in onda ogni lunedì in prima serata. E tanti saluti a Gad Lerner, che ripiega sulla seconda serata il venerdì (dal 25 gennaio con Zeta):

Gad Lerner è un amico, un innovatore e un grande giornalista. Ho imparato molto da lui: ha proposto in prima serata persone che non conoscevamo e che tutti abbiamo sfruttato.

Piazzapulita torna in onda quando mandano poco più di due mesi alle elezioni politiche. Una coincidenza niente male che, tuttavia, significa tanta concorrenza in più:

Il rischio principale è fare tutti le stesse cose e con gli stessi ospiti. Noi non vorremmo parlare di alleanze, ma dei problemi della gente. Ai politici vorrei chiedere come risolvere le diseguaglianze crescenti nel nostro Paese. Vorrei che accettassero di rispondere alle domande senza porre condizioni. Preferisco rinunciare a un ospite, piuttosto che a fargli domande vere.

Formigli, nell’intervista a Il Giornale, ammette che spera di poter intervistare Bersani, Monti e Berlusconi a patto però che accettino le regole del giornalismo:

So che i politici aspirano a contesti pacifici. Mi viene in mente l’insofferenza di Berlusconi alle interruzioni da Giletti o a Sky. Penso che l’interruzione educata sia democratica, il monologo dei politici no.

Come detto il lunedì sera Piazzapulita ha un avversario diretto, sulla carta: Quinta colonna di Paolo Del Debbio su Rete 4:

Nel nostro pur breve curriculum abbiamo affrontato sfide impegnative. Quando esordimmo, su Retequattro c’era Blog – La versione di Banfi. Poi ci confrontammo con Santoro e tenemmo con buoni ascolti. Ora al lunedì troviamo Del Debbio. Siamo dei combattenti e la competizione ci esalta.

Rispetto all’inizio di stagione non sono state annunciate particolari novità per il programma realizzato anche da Alessandro Sortino, Vittorio Zincone e Mariano Cirino, sebbene ci sia l’intenzione di “aumentare il peso dei filmati“. Twitter resterà comunque centrale:

Piazzapulita è un po’ nevrotica, viaggia a ritmo elevato. Abbiamo una redazione di twittatori folli. Anch’io controllo continuamente Twitter… Questa natura frenetica a volte ci viene rimproverata. Tuttavia corrisponde al ritmo della Rete, che ci aiuta a sparigliare, a far entrare nuove storie e nuovi linguaggi.

Impossibile non chiedere un commento su Michele Santoro, con cui per tanti anni Formigli ha lavorato e che ha ‘abbandonato’ alla fine di Annozero:

Essendo stato a lungo un inviato attribuisco grande importanza ai servizi e all’intreccio con lo studio. Questa è stata la lezione di Michele, maestro della tensione narrativa. Per il resto siamo di generazioni diverse. Lui ha un’idea molto forte sulla realtà, essendo un giornalista che proviene dalla politica. Io, Alessandro Sortino, Vittorio Zincone e Mariano Cirino abbiamo un grande interrogativo sulla testa. Pensiamo che buon giornalismo sia far sorgere una domanda in più anziché dare solo risposte.

Infine, il futuro di Formigli. Il quale a fine stagione potrebbe tornare in Rai magari per colmare l’ormai drammatico vuoto informativo del giovedì sera sorto dopo la partenza proprio del maestro Santoro:

Ho un contratto con La7, poi vedremo. Io non credo alle cooptazioni. Le emancipazioni sono sempre traumatiche, come lo è stata la separazione tra me e Michele, mio padre professionale. Nessuno ti prepara la strada, devi esser tu a prenderti lo spazio necessario, affrontando dei rischi.

Amici di Maria De Filippi