Durante ogni sacrosanta campagna elettorale, torna in auge la questione legata alla par condicio: i quesiti riguardo una norma, definita liberticida da alcuni e necessaria da altri, tornano puntualmente a galla e difficilmente troveranno una risposta obiettiva e al di sopra delle parti.
I giornalisti televisivi sono tenuti ad osservarla rigorosamente mentre altre personalità, invece, possono permettersi qualche strappo alla regola, senza particolari conseguenze. Mettiamo il caso di Enrico Brignano, ad esempio, uno degli ospiti della puntata di questa sera di Che tempo che fa, la trasmissione di Rai 3 condotta da Fabio Fazio.
L’attore e comico romano, attualmente in tournée teatrale con il monologo Tutto suo padre… e un po’ sua madre, rispondendo ad una domanda riguardante i numeri del suo spettacolo (3 ore di durata, 5 tir, 80 addetti ai lavori), ha ampliato il discorso parlando di teatro in generale e lanciando una stoccata contro l’ultimo governo che ha visto Silvio Berlusconi ricoprire la carica di primo ministro.
Queste sono state le dichiarazioni di Brignano:
Qualche tempo fa, c’era il governo di Berlusconi, non so se ti ricordi, quel governo bellissimo e uno di quei ministri disse che con uno spettacolo non ci si compra neanche un panino. E invece noi mangiamo, per noi ma per lui anche.
Un Brignano politicamente scorretto e corretto allo stesso tempo, soprattutto nella risposta che ha fornito alla domanda, francamente non utilissima, riguardante il canone Rai:
Il canone l’ho pagato, in prima fila, tutte le poltrone le ho pagate io. Anche se la tv è rotta, anche se è una di quelle vecchie con una gondola di Venezia sopra, bisogna pagare il canone.
La simpatia di Enrico Brignano è fuori discussione: durante le interviste, però, si ha la sensazione che il comico romano preferisca rispondere con sprazzi dei suoi monologhi piuttosto che con risposte più sincere e meno preparate. Al pubblico, però, va bene così e anche il comico lo ammette indirettamente:
La verità la puoi ingigantire, romanzare ma resta quella. L’unica cosa che posso raccontare è la verità che ho vissuto. Nel momento in cui la vivevo non credevo che sarebbe stata così interessante per la collettività.