Cairo, l’aspirante erede di Berlusconi, compra La7. Ufficiale dal 7 febbraio?
A spuntarla nell’acquisizione di La7, alla fine, sarebbe stato Urbano Cairo. Ad anticiparlo è Affaritaliani.it, secondo cui Cairo – che è già concessionario di pubblicità di La7 e La7d – ha battuto la concorrenza del fondo Clessidra per l’acquisizione dei canali televisivi di Telecom Italia Media (che comprendono anche La7d e il 51% di Mtv).L’ufficializzazione
A spuntarla nell’acquisizione di La7, alla fine, sarebbe stato Urbano Cairo. Ad anticiparlo è Affaritaliani.it, secondo cui Cairo – che è già concessionario di pubblicità di La7 e La7d – ha battuto la concorrenza del fondo Clessidra per l’acquisizione dei canali televisivi di Telecom Italia Media (che comprendono anche La7d e il 51% di Mtv).
L’ufficializzazione è prevista dal sito per il 7 febbraio, quando si riunirà il cda di Telecom Italia. Stando a indiscrezioni circolate l’editore avrebbe presentato un’offerta superiore ai 100 milioni di euro per i soli asset tv, esclusi quindi i multiplex (ovvero le frequenze digitali) che potrebbero rimanere a Telecom o diventare oggetto di una trattativa con altri soggetti.
In attesa di maggiori dettagli sulla trattativa, urge qualche valutazione. Il quadro è molto cambiato rispetto al 2012. Da una La7 in debiti, per via di un daytime costoso ma fallimentare e di troppe produzioni deludenti (The Show must go off in primis, ma anche lo show della Guzzanti), si è passati a un inizio 2013 fortemente competitivo, trainato da due re dell’Auditel come Santoro e Crozza diventati un serio pericolo per le generaliste.
Per non parlare degli ottimi risultati riportati in generale dai programmi di informazione, alla vigilia della campagna elettorale.
Ora, però, non resta che capire se la linea Cairo avrà qualche ripercussione sulla libertà dei contenuti (posto che Mentana, in tal caso, sarebbe il primo a ribellarsi).
Urbano Cairo, oltre a essere il Presidente del Torino e un editore di successo (da Di Più & figli alla concessionaria pubblicitaria), è l’aspirante erede di Silvio Berlusconi, non avendo mai nascosto di volerne eguagliare il talento imprenditoriale.
Peraltro ha esordito la sua carriera come assistente dello stesso Cavaliere presso il gruppo Fininvest, per poi diventare direttore commerciale e vice direttore generale presso Publitalia ’80 e amministratore delegato, dal 1991 al 199,5 presso Arnoldo Mondadori Editore pubblicità.
Ovviamente è difficile pensare che l’aria radical-intellettuale di La7 possa convertirsi a una linea editoriale più commerciale, visto che la sua forza sta proprio nel dissenso ideologico. Ma, d’altro canto, personaggi televisivi molto vicini a Cairo, non fosse altro per la loro passione calcistica, sono Piero Chiambretti e Simona Ventura.
Il primo potrebbe rivalersi dell’esilio da La7 per motivi economici, dopo il geniale Markette che ospitò lo stesso Cairo, e la Ventura potrebbe considerare altre opzioni dopo un’annata al ribasso su Sky. Non resta che rimanere sintonizzati.