Diritti gay in seconda serata. Clemente Russo a Volo in diretta peggio della Binetti: “Si creano scompensi al bambino”
La Binetti dice che i gay i diritti ce li hanno già, Russo grida agli scompensi psicologici per le adozioni omosessuali.
Enzo Miccio: “Russo all’altare sembrava Silvan in trasferta a Las Vegas”
Nel giorno della notizia del primo sì dell’Inghilterra alle nozze tra persone omosessuali, i diritti gay irrompono nella seconda serata della tv generalista. Ma le posizioni più estreme non vengono dalla politica, bensì dall’intrattenimento.
A Volo in diretta, che domani chiuderà per sempre senza che nessuno lo rimpianga, Clemente Russo (più tamarro che mai) e Enzo Miccio si confrontano sul tema dell’omosessualità, tra il coming out di un pugile e l’apertura odierna del Vaticano ai diritti gay. Il conduttore di Real Time dichiara:
“Non condivido affatto il pensiero della Chiesa. Nonostante io sia credente la trovo anacronistica come situazione. Spero ci arriveremo anche in Italia, a esprimere quello che si è e quello che si vuole fare. Ci dev’essere massima libertà”.
Clemente Russo, invece, inizialmente finge apertura verso questi temi, almeno nel suo campo sportivo, ma poi assume una posizione fondamentalista buttandola sulle turbe psichiche:
Diritti gay: Clemente Russo a Volo in diretta, Paola Binetti a Italia domanda
“Il pugilato viene preso come uno sport rude, allora non si pensa all’omosessualità nel Pugilato. Io mi ricordo, da quando ero junior, c’erano già coppiette nelle Nazionali straniere. Quello che ti volevo dire prima è questo qua. Forse le mamme che stanno qui mi potranno dare ragione. Io nulla c’ho contro l’omosessualità. Si può voler bene anche a una persona dello stesso sesso. Però quello che sono contro è crescere un bambino. Credo che un bambino abbia uno scompenso psicologico. Io cresco con due mamme o due padri? Ma non scherziamo”.
Fabio Volo, temendo il peggio visto che lo stesso Miccio è apparso subito contrariato – portando l’esempio di suoi conoscenti diventati genitori adottivi – ha maldestramente glissato senza prendere posizione:
“Mi raccomando, è un discorso molto serio, purtroppo non ne abbiamo il tempo”.
Ironia della sorte ha voluto che, cambiando canale, su Canale5 si parlasse de “L’altra coppia”. E che ospite di onore di Italia domanda fosse Paola Binetti dell’Udc. In confronto alle parole di Russo le sue dichiarazioni sono sembrate quasi più concilianti del solito:
“Tutti riconosciamo questo diritto, il problema è non equiparare questo tipo di unione al matrimonio, non equiparare il fatto di desiderare un figlio al diritto di avere un figlio. Che poi questa coppia di ragazzi abbia il diritto di convivere con serenità, di poter accedere a una serie di realtà che sono state riconosciute, la possibilità di subentrare nella locazione… Ci sono due diritti che sono fondamentali nelle coppie di fatto, il primo che una coppia eterosessuale possa accedere alla procreazione medicalmente assistita, nonostante non siano tra virgolette sposati, nella misura in cui costituiscono un’unità stabile, di un uomo e di una donna. Di più, la legge sui trapianti dice che nel caso di incidente grave il convivente può disporre della donazione di organi alla persona cara. Siamo tutti d’accordo che c’è una serie di diritti che di fatto sono reali oggi. Non possiamo neanche far credere all’opinione pubblica che queste persone sono totalmente sprovviste di tutela. Qui stiamo semplicemente dicendo che sono diverse le cose e che il matrimonio è un’altra cosa”.
Una cosa non mi è chiara. I gay per la Binetti potrebbero fare la procreazione assistita – che come si è visto alle Iene vanno tutti a fare all’estero con cifre esorbitanti – ma adottare no? Che differenza c’è tra un modo e l’altro di desiderare un figlio?