Sanremo 2013, Così è la Vita lancia il Festival ‘Fazioso’ celebrando le edizioni di Morandi, Benigni & Co
Domenica In – Così è la vita lancia Sanremo 2013 ricordando però i fasti delle ultime edizioni. Un modo decisamente originale per parlare del Festival, su RaiUno dal 12 al 16 febbraio.
“Fra due giorni torna Sanremo: vediamo dove eravamo rimasti…”
‘Originale’ la scelta di lanciare Sanremo 2013 tirando fuori il best of delle ultime due edizioni del Festival, quelle targate Morandi. Ma è proprio così che Lorella Cuccarini apre la parte di Domenica In – Così è la vita dedicata al Festival.
Non si parla del Sanremo di Fazio Fazio, al via tra due giorni proprio su RaiUno, ma dell’edizione 2012, con tanto di servizio sui brani in gara l’anno scorso, sulla trasformazione di Arisa, sulla vittoria di Emma Marrone, sulla farfalla di Belen, sulle polemiche di Celentano. Anzi, si arriva anche al magico momento dell’esegesi dell’Inno di Italia portata all’Ariston da Roberto Benigni nel 2011.
Va bene ricordare ciò che è stato, ma non arriva nulla che riguardi il Sanremo alle porte. Basti pensare che per il coté musicale spuntano Povia e i Pooh: il primo lanciato da Bonolis fuori concorso a Sanremo 2005 con I Bambini fanno Ohh (e ora a I Migliori Anni), i secondi vincitori di Sanremo nell’ormai lontano 1990 (ma almeno in linea col target).
Gli unici accenni alla contemporaneità arrivano da Pierluigi Diaco, opinionista fisso del salottino della Cuccarini: teme un festival ‘fazioso’ e politicizzato, ma è l’unico che parla di Fazio, mostrando peraltro una certa ‘affezione’ nei suoi confronti. Spirano gelidi venti di Guerra Fredda verso Sanremo 2013 anche a Così è la vita?
Proprio questa mattina il nostro Lord Lucas ha messo in evidenza la freddezza con cui certi programmi di RaiUno stiano trattando Sanremo 2013, il festival ‘impopolare’ di Fabio Fazio e Luciana Littizzetto.
Ci è quindi saltato all’occhio il modo in cui Domenica In – Così è la vita ha deciso di parlare di Sanremo a due giorni dal debutto: nessun accenno ai 14 big in gara quest’anno, ma carrellata sui partecipanti del 2012, con tanto di esibizione in studio del vincitore dei Giovani 2012, Alessandro Casillo (invecchiato e senza ciuffo), e omaggio ai grandi ospiti degli ultimi due anni. Un momento che ha inorgoglito Lucio Presta, ‘padre’ delle ultime due edizioni, che si è affidato a un tweet per ‘rivendicare’ il proprio lavoro:
Rivedere gli ospiti del giovedì dello scorso festival viene da dire che tutti quegli artisti gratis ci vogliono i prossimi 20 anni .Eh si!
— ellepi_one (@PrestaLucio) 10 febbraio 2013
Sanremo 2013 non perviene: non si parla delle canzoni (ben 28 in gara quest’anno), dei cantanti, degli ospiti, dei conduttori, della scenografia, della città, dei fiori. Zero. Scorre però un crawl che ricorda che la “63ma edizione di Sanremo si terrà dal 12 al 16 febbraio. Conducono Fazio e Littizzetto“, come se si trattasse dell’annuncio della scadenza del canone.
E vabbè che non ci sono i guardaroba di Belen, che ora Corona è in carcere e non a scazzottare per Sanremo, che – come dice Mara – gli ‘artisti sono meno popolari’ (mah!), ma non si vive di solo Benigni. In fondo di cose da dire ce ne sono, anche senza tirar dentro la politica: ci sono i talenti da talent, ci sono i tanti presenters italiani, ci sono le top model e c’è la musica. Qualcosa da dire, volendo, si trova sempre.
Ironia della sorte, proprio l’edizione più social di Sanremo, quella in cui il backstage è condiviso a tutto spiano su Facebook e su Twitter, è quella più ‘ignorata’ dal daytime di RaiUno. O almeno questa è la sensazione. E chissà che non sia proprio questa atmosfera rigida, questa temperatura ‘gelida’ nei confronti del Festival a spingere il direttore di RaiUno Giancarlo Leone, Fazio Fazio & Co. a scaldare il clima a suon di tweet, post, foto, video e anteprime online. Quasi a voler fare di necessità virtù.
Come dicevamo, l’unico questa volta ad avere il ‘coraggio’ di nominare il nome di Fazio ‘invano’ è stato Diaco che ha avuto persino l’ardire di andar contro Anna Oxa, ospite ormai fissa di Massimo Giletti a L’Arena (e stasera a Le Iene, per la cronaca) e incoronata regina dell’anti-‘fazismo’.
“Ti dico, con grande rispetto, ero a casa, ho visto Anna Oxa ospite di Giletti. Con tutto il rispetto per la sua storia artistica e personale trovo alquanto patetico il modo in cui sta polemizzando con il Festival, perché credo che ogni direzione artistica lavori per inclusione”
attacca Diaco, che ora dovrà sentirsi i rimbrotti della Oxa per quel ‘patetico’. E continua, ripartendo dal Festival ‘fazioso’:
“Detto questo, mi sono permesso di dire che sarà un festival fazioso, non solo per il senso di Fabio Fazio, ma perché Fazio ha un modo raffinato e anche un po’ snob di fare cultura. E’ evidente, però, che nel cast c’è stato un ammiccamento radicale e contemporaneo. Io avrei preferito che Albano e i Ricchi e Poveri gareggiassero”.
Non essendo lui a decidere gli ammessi, il tradizionale pubblico di RaiUno dovrà accontentarsi di vederli all’Ariston non in gara, ma come ospiti d’onore. In fondo c’è un mercato a cui guardare:
“Detto questo, è importante pensare che la contemporaneità poi deve avere a che fare con il mercato. E io spero che questa scelta difficile che lui ha fatto venga premiata non solo dal pubblico a casa, ma anche dal pubblico che compra i dischi”.
E aggiunge:
“Spero che questo festival non venga usato dall’interno e dall’esterno per fini politici”.
Il rischio c’è e lo testimonia rispondendo alla domanda ‘finale’ di Lorella: “Quale sarà il protagonista con la P maiuscola di questo Sanremo”?
“Lo dico davvero senza polemica, ma purtroppo la P sarà quella di Politica. Io spero rimanga fuori, ma non per il Festival, eh, perché né il Festival, né la Rai, né Fazio hanno nessuna intenzione, evidentemente… Però ho la sensazione che da fuori qualcuno tenterà di cavalcare polemicamente questo Festival quando invece questo Festival deve essere per gli Italiani una doccia sana di libertà psicologica dalla politica”.
Qualcuno vuole cavalcare il Festival? Chi sarà? Un cavaliere!