Sanremo 2013, Renato Brunetta solidarizza con Crozza ma lo attacca: “Satira razzista”
Il parlamentare del Pdl critica il comico che da qualche anno lo imita prendendo in giro anche la sua statura.
Renato Brunetta, ospite della conferenza stampa di Rai Parlamento, in onda stasera su Rai 2 (e seguito in tempo reale da PolisBlog), ha risposto anche ad una domanda sull’imitazione che Maurizio Crozza gli riserva da qualche anno. L’ex ministro e parlamentare del Pdl ovviamente non ha perso occasione per commentare la contestazione subita dal comico martedì sera sul palco dell’Ariston. E lo ha fatto citando una lettera aperta diffusa nelle scorse ore dallo stesso Brunetta. Prima di proporvela, però, vi diamo conto di una dichiarazione ancora più fresa. Il parlamentare ha confessato di aver visto in poche occasioni la sua imitazione fatta dal mattatore genovese e che quando è successo si è sentito “un suo datore di lavoro”. Subito dopo ha accusato il comico di fare “satira razzista” nei suoi confronti (il riferimento è, evidentemente, alla presa in giro sull’altezza).
Torniamo alla missiva in cui in premessa pare esprimere solidarietà a Crozza, ieri sera contestato da alcuni spettatori dell’Ariston:
Capisco lo sgomento di Maurizio Crozza e, per il dolore che gli ha procurato Sanremo, desidero manifestargli la mia solidarietà. Ma lui, adesso, capisca quel che è successo e ne faccia oggetto di riflessione.
Come prevedibile, l’incipit non rispecchia il senso della lettera, nella quale invece contesta soprattutto la parodia di Berlusconi:
Quel che ha interrotto la sua esibizione non è un incidente innescato da alcuni provocatori, come adesso Fabio Fazio cerca di far credere. E chiunque abbia esperienza di pubblico sa che tre persone, per quanto chiassose e determinate, non possono ottenere quel risultato. Quella era la reazione allo scontato e allo scorretto. Reazione capace di coinvolgere molti e trascinare tutti, dentro e fuori il teatro Ariston. Era insomma l’interpretazione di un sentire collettivo.
Scontata è la comicità tutta contro, incapace di dire una parola che sia una sul fenomeno del Festival e sui suoi pagatissimi protagonisti. Scontata è la raffigurazione conformista e ripetitiva di quanti vengono assunti a presunti nemici collettivi. Scontato è il credere che quel che si dice sia talmente scontato da meravigliarsi e restare sgomenti, poi, quando il pubblico non acconsente. Da qui il suo impatto mediatico e culturale.
Riflettano Crozza e Fazio, e soprattutto i loro autori. Scorretto è fare satira su uno, macchiettizzandolo a carogna corruttrice e mentitrice, e far satira sull’altro, esaltandone tratti di simpatia e umanità sconosciuti all’originale. Scorretto è usare la risata altrui per imprimere il rifiuto nella memoria collettiva, salvo utilizzarla, rivolgendola verso altri, più amici e vicini, per fissare nel pubblico il corrivo richiamo alla popolanità.
Crozza, da uomo di spettacolo, capisca che quello schema ha stufato. Che il ripetere il sempre uguale va bene quando le telecamere raccolgono le immagini in un contesto in cui il pubblico è parte (connivente e plaudente) dello spettacolo (alla Santoro, per intenderci). Non va bene quando il pubblico è vero. Né serve ad alcunché spiegare, poi, che la colpa è del pubblico.
Qualche settimana fa Brunetta su La 7, intervistato da un giornalista di, appunto, Servizio Pubblico, aveva ironizzato (con fare serioso) sul cachet di Fazio spiegando che i problemi dell’Italia si risolvono riducendo i compensi del conduttore di Sanremo 2013.