Sipra diventa Rai Pubblicità: il dg Gubitosi vuol lasciare il segno
Sipra diventa Rai Pubblicità: la proposta arriva dal DG Luigi Gubitosi, deciso a lasciare il segno.
Sipra, la concessionaria di pubblicità della Tv di Stato, ha presentato a stampa e investitori il suo nuovo ‘corso’, la sua rivoluzione, partita in un certo senso con Sanremo 2013. Il Festival appena concluso, in fondo, ha portato diverse novità nel listino pubblicitario, tra l’abolizione delle telepromozioni e l’aumento di alcuni break: la più rilevante, però, l’ha annunciato proprio il dg Rai Luigi Gubitosi al termine dell’evento, ovvero il pareggio di ‘bilancio’ tra costi e ricavi per l’edizione 63. Potrà sembrare strano, ma non ‘rimetterci’ con l’evento di punta dell’azienda è davvero una notizia. Ancor di più considerato che – stando ai dati diffusi – quest’anno c’è stato addirittura un leggero guadagno: a fronte dei 18 mln di euro spesi (di cui 7 spesi per la Convenzione con il Comune di Sanremo), ne sono rientrati 18,35.
Il dg Gubitosi, dunque, è già entrato nella ‘storia’ della Rai e continua nella sua opera di ‘ristrutturazione’ dell’azienda, partendo anche dalle cose più semplici. Ad esempio cambiar nome alla concessionaria Rai: perché non chiamarla, in maniera più trasparente e immediata, Rai Pubblicità? Già, perché?
Gubitosi proporrà il cambio nel prossimo CdA e immaginiamo che la proposta incontrerà poche opposizioni (su che basi, poi?). Sipra/Rai Pubblicità punta, quindi, a un rinnovamento che ha nella trasformazione del nome un ‘simbolo’, ma nell’introduzione di novità nei listini un punto sostanziale per ‘contrastare’ la contrazione della raccolta pubblicitaria, contrazione prevista nell’ordine del 5-6% per il 2013. Rientrano in questo piano il ritorno di Carosello e Intervallo, ma anche l’organizzazione dei listini per programma e non più (o almeno non solo) secondo logiche ‘tabellari’. A incentivare il cambiamento il nuovo dg Sipra, Fabrizio Priscopo, che ha illustrato le nuove linee guida della concessionaria. Si punta anche al potenziamento del product placement e delle iniziative speciali, mentre già con Sanremo si son potuti ‘testare’ i vantaggi di una copertura social e web ‘in tempo reale’, senza lungaggini da ‘vecchia burocrazia’. Parola d’ordine snellire e semplificare, magari con un pizzico di trasparenza in più. Una missione davvero rivoluzionaria.
Insomma, aria nuova in casa Rai. L’obiettivo resta il miglioramento della situazione economico-finanziaria della Tv di Stato: ma a fronte delle nuove strategie pubblicitarie della Rai (che, spero, eviti in futuro ‘perdite’ anche con eventi clou come Fiorello su RaiUno o Sanremo) sul tavolo c’è anche il piano di ristrutturazione, che prevede 600 ‘uscite incentivate’, e il nuovo contratto dei lavoratori Rai. Proprio oggi, per dire, i Tg Rai sono andati in onda in forma ridotta per lo sciopero dei montatori, contrari ad alcune indicazioni contenute nel Contratto Collettivo di Lavoro, che ‘riorganizza’ le competenze e le mansioni di alcune figure professionali.
In Rai si cerca di cambiare corso, dunque, e le Elezioni incalzano. Cosa cambierà davvero dopo le Elezioni?