Tiziana l’Avvocato, MasterChef immorale di un’edizione sleale. Da Cena col delitto
Nel talent di cucina prevale la slealtà e il mancato rispetto per il prossimo: complimenti a Sky!
Effettivamente ci voleva, abbonarsi a Sky e seguire, di settimana in settimana, la consacrazione di una furbetta del quartierino, degno idolo dei giorni nostri. Ha vinto MasterChef, il talent-fenomeno della stagione, un personaggio non molto diverso da chi promette di restituirci l’Imu o chi millanta due lauree e un master all’estero. Un legale che ha fatto dell’illegalità e dell’ingiustizia la propria strada spianata verso il trionfo. Perché la finale giustifica i mezzi, quello che conta è il risultato, l’importante è riuscire anche con la menzogna e la frode.
Ha vinto MasterChef un concorrente protagonista di uno scandalo, l’Oilgate, tanto denunciato dal web e passato sotto silenzio (perché MasterChef sarà pure cult, tutto precotto, ma è l’antitesi della democrazia televisiva). Un concorrente che ha barato, non rispettando la fine di una prova e mettendo l’olio alla fine, senza subire alcuna conseguenza se non una leggera sgridata.
Ha vinto MasterChef una concorrente che ha ingannato gli altri concorrenti, depistandoli sulla svolgimento di una ricetta di cui era l’unica a conoscere i segreti. E anche in questo caso i giudici sono rimasti colpiti dalla sua strategia.
Ha vinto MasterChef un concorrente che ha sfruttato la sua influente posizione sociale per umiliare i colleghi e ricattare psicologicamente i giudici. Una che si presenta come l’Avvocato, e così viene chiamata fino alla fine, può permettersi di intimidire Carlo Cracco, con il potere di chi può diffidarti se le manchi di rispetto.
MasterChef – Tiziana è il vincitore (foto)
Ha vinto MasterChef una concorrente che è stata in piena sintonia con la sicumera, l’arroganza e la maleducazione dell’intera edizione, pur poi riabilitata mediaticamente grazie allo sdoganamento di Crozza. La sensazione è che questa vittoria sia stata costruita settimana dopo settimana, pur di offrire un’alternativa opposta a Spyros. Tanto, senza televoto e feedback sincronizzato del pubblico, pilotare a proprio piacimento narrativo è ancora più facile.
Quando a decidere sono solo tre giudici, ritenuti i più attendibili del settore, e non c’è nessuno che possa metterli in discussione, alla fine sei costretto a guardare il verdetto inerme, come di fronte alle ingiustizie che ci piovono addosso ogni giorno.
La vittoria di Tiziana è stata come veder premere il grilletto contro la tv buonista. Bravi Sky, siete i più cattivi. Se volevate insegnarci che domani, al lavoro, dobbiamo farci terra bruciata intorno, raggirare i nostri colleghi e circuire i nostri capi, allora la qualità di MasterChef sta solo nella forma.
Perché nella sostanza ho visto piatti gettati a terra con violenza, umiliazioni cocenti, offese tremende, il tutto in un format calligraficamente perfetto, girato benissimo e preparato maniacalmente nei minimi dettagli. Come un delitto ben congeniato da un impeccabile serial killer, che non lascia traccia di sangue.