Maurizio Crozza a Ballarò del 26 febbraio 2013 (video)
La copertina di Maurizio Crozza a Ballarò, puntata del 26 febbraio 2013.
Nella puntata di Ballarò di questa sera, Maurizio Crozza è tornato ad essere il protagonista della copertina della trasmissione di approfondimento politico condotto da Giovanni Floris.
Maurizio Crozza non ha potuto non concentrarsi sul grande protagonista, in negativo, di queste elezioni ossia Pierluigi Bersani, candidato premier per la coalizione di centrosinistra.
Queste sono state le dichiarazioni di Crozza/Bersani che, visti i risultati, apre a Beppe Grillo:
Il giaguaro era indelebile. Ho sbiancato solo la bandiera del PD. I problemi sono più grandi delle soluzioni. Non è che se attacchi i microfoni agli ombelichi, parli alla pancia della gente. Non abbiam vinto ma siamo arrivati primi che è come dire alla bella del paese: “Non me l’hai data ma mi è piaciuto lo stesso”. Grillo, te lo dico chiaro: se vuoi Dario Fo al quirinale, Enzo Jannacci agli esteri, noi ce lo mettiamo. Grillo, adottami, mangio poco, non sporco e non ti smacchio anche il camper.
La satira di Maurizio Crozza colpisce anche il sindaco di Torino, Piero Fassino, che in tempi non sospetti, ironizzò sulla forza elettorale di Beppe Grillo (“Grillo, fondi un suo partito e vediamo quanti voti prende”).
Uno spazio è dedicato anche ai celebri “trombati” di queste elezioni ossia Gianfranco Fini, leader di Futuro e Libertà, (“Ora ha libertà di pensare al suo futuro”), e Antonio Di Pietro, che se la prende con Antonio Ingroia (“Maledetto il giorno che m’hai ingroiato”) dopo il flop di Rivoluzione Civile.
La battuta più azzeccata, però, è riservata nei confronti dei neo-senatori, eletti con Il Popolo della Libertà, Domenico Scilipoti e Antonio Razzi, ex-dipietristi che salvarono il governo Berlusconi nel dicembre 2010. Questa è l’osservazione di Crozza:
Grazie a loro, ci sarà un minimo di continuità istituzionale per noi comici.
Infine, è degna di nota anche la battuta su un’eventuale governissimo:
E’ il governo che faranno tutti quelli che sono stati mandati affanculissimo.