Sepolti in casa: Animali, su Real Time lo spin-off sui ‘collezionisti’ di animali vivi
Al via stasera, in seconda serata su Real Time, Sepolti in casa: Animali, spin-off dell’ormai celebre programma sui collezionisti compulsivi. Questa volta, però, ne fanno le spese anche gli animali domestici.
Pensavate di aver visto ormai tutte le possibili forme di perversione da ‘possesso compulsivo’? Iniziavate ad abituarvi alle immagini di case ridotte a discariche gelosamente custodite dai proprietari? Credevate che gli unici ‘animali’ lieti di condividere tale ‘follia’ fossero solo colonie di topi e insetti? Beh, non avevate ancora visto Sepolti in casa: Animali, spin-off di ‘Sepolti in casa’, al via stasera, sabato 2 marzo, alle 23.05 su Real Time (DTT, 31; Sky 124).
Dopo aver trasmesso (a loop) le prime quattro stagioni di Hoarding: Buried Alive (alias Sepolti in casa, appunto), Real Time amplia la sua offerta raccontandoci le storie di chi compensa la propria ‘solitudine interna’ non con inutili cianfrusaglie da disseminare in casa ma con tanti animali domestici. Pensate che in fondo sia meglio? Eh no, perché questa volta a rischio di vita ci sono anche molti animali davvero innocenti. Da noi Edoardo Stoppa di Striscia la Notizia sarebbe già accorso di gran lena.
Confessions: Animal Hoarding è forse ancor più choccante del tradizionale ‘Sepolti in casa‘: qui il bisogno compulsivo passa per il possesso e il controllo di decine di animali domestici, con gli effetti che non è difficile immaginare. Mantenere in maniera degna colonie di animali richiede denaro, molto denaro, tanto tempo e soprattutto una ferma organizzazione degli spazi. Ma la serie tv, invece, illustra casi di patologie gravi, per le quali non c’è ancora un riconoscimento medico. E così raramente si riescono a intercettare i casi di animal hoarding, a meno che non si arrivi a situazioni da reato, come il maltrattamento di animali, o a contaminazioni tali da mettere a rischio la salute pubblica.
La prima stagione, al via stasera, è composta da sei episodi con due protagonisti ciascuno.
Si parte con Don e Debbie e si prosegue con Janice e JD, Lolette e Robin, Lauren e Jack, Flossie e Christine e Jackie e Shelley, per 12 storie ai limiti dell’impossibile. La seconda stagione conta 12 episodi e altri 12 la terza, solo per considerare le serie trasmesse. Segno che questi casi non sono propriamente ‘rari’, purtroppo.
Immaginate cosa voglia dire vivere con 30 – dico 30 – gatti in un normale appartamento: non è un caso che Don, protagonista della prima puntata, sia stato lasciato dalla moglie (e speriamo prima dell’ingresso del 30° gatto in famiglia). Se poi ci fosse bisogno di chiarire quali conseguenze sanitarie può avere la compresenza di tanti animali senza strutture adeguate, basterebbe seguire la storia di Bonnie, protagonista della seconda puntata di stasera, che si rifiuta di far uscire di casa i suoi cani. A parte che così condanna anche loro alla pazzia, ma avete idea di cosa voglia dire non permettere ai cani di ‘far tutto’ in casa?
Ma c’è anche chi ha 130 gatti o una colonia di volatili sparsa per casa, una quantità di cani da riempirci una città e chi lascia il suo divano a colonie di serpenti.
E questo è solo l’inizio: consigliamo ai più sensibili di lasciar perdere. Negli Usa sono alla quarta stagione, trasmessa – giustamente – da Animal Planet. Del resto Sepolti in casa: Animali spiega bene quale specie sia la più ‘animale’ sul pianeta Terra.