La tv “cucita addosso” agli ospiti. Gianni Barbacetto: “Escluso da Coffee Break perché Brunetta non mi vuole”
Il giornalista del Fatto quotidiano rivela su Twitter di essere nuovamente vittima delle imposizioni ‘televisive’ dei politici.
C’è un genere televisivo in particolare, quello dei talk show, in cui grande importanza la ha la selezione degli ospiti. Ci sono molti talk politici accusati di far accomodare in studio sempre gli stessi, sempre le stesse facce, sempre il solito giro; a dir la verità tale tendenza (alla quale i conduttori replicano con “sono pochi quelli che bucano il video”) è rintracciabile in molti programmi di questo genere, anche quelli che non prevedono l’approfondimento politico (ci sono delle eccezioni, naturalmente).
Poi c’è l’idea che una trasmissione debba essere cucita addosso all’ospite in questione. Il ché può voler dire tante cose. Cercare di mettere la persona invitata a suo agio, il più possibile, senza cadere in servilismi interessati; provare a modellare il taglio e il tono della discussione in base all’argomento trattato (si pensi a Enrico Mentana, abile ad affrontare qualsiasi tema, dal più impegnato al più leggero, e si pensi invece al suo successore a Matrix Alessio Vinci, totalmente incapace di farlo); ma può significare anche costruire una trasmissione in funzione di un ospite, al punto che sia esso a deciderne gli interlocutori e i temi.
E’ chiaro che questo meccanismo non nasce oggi nella televisione italiana, ma ci sembra opportuno evidenziarlo nella giornata in cui il giornalista Gianni Barbacetto svela tramite Twitter di essere stato escluso da una puntata di Coffee Break, il programma di La 7 condotto da Tiziana Panella, perché non gradito ad un politico.
Escluso all’ultimo momento da Coffee Break La7 perche un certo Brunetta nn mi vuole
— gianni barbacetto (@gbarbacetto) 05 marzo 2013
Lo stesso Barbacetto qualche settimana fa aveva denunciato un’altra censura preventiva (ci perdonerete il termine un po’ forte, ma che spiega la gravità della questione) da lui subita. In quell’occasione era stato Silvio Berlusconi a chiedere a Telelombardia di lasciare a casa Barbacetto, evidentemente non gradito per una discussione pubblica in piena campagna elettorale (richiesta accolta, naturalmente).
I casi, noti e meno noti, sono tanti. Guido Crosetto (l’ex parlamentare del Pdl che affermava – mentendo – di avere conseguito una laurea – lo si è scoperto solo qualche giorno fa, dopo le elezioni) per esempio nel corso della scorsa campagna elettorale aveva rivelato (sempre su Twitter) di essere stato sostituito a Porta a Porta dal collega di partito Ignazio La Russa poiché Giulio Tremonti, altro ospite nello studio di Vespa, non ne avrebbe permesso la presenza.
A proposito di Bruno Vespa. E’ proprio a lui che viene attribuita la famosa frase con la quale abbiamo aperto il post e che fu intercettata nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria:
Gli cuciamo la trasmissione addosso.
In quel caso il riferimento era a Gianfranco Fini.
Mai nessuno che arrischi a dire: “Cuciamo la trasmissione addosso ai telespettatori”.