Maurizio Crozza a Ballarò del 5 marzo 2013 (video)
La copertina satirica in apertura del talk show di Rai 3.
Torna puntuale anche stasera la copertina satirica di Maurizio Crozza in apertura della 24esima puntata di Ballarò (seguita in diretta da PolisBlog). L’inizio, con un Giovanni Floris particolarmente divertito, è per i deputati grillini appena eletti, che nei giorni scorsi sono sbarcati a Roma e si sono riuniti in un hotel:
Dopo tanti parlamentari scelti nei motel, l’hotel è già un passo avanti.
Crozza ha quindi riconosciuto il fatto che molti dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle abbiano curricula di tutto rispetto, essendo molti di essi laureati:
L’ultima volta che a Roma che ho visto tanti laureati è perché Giannino e Crosetto stavano cenando insieme.
Ancora sul fenomeno M5S, Crozza ha ironizzato sulle presentazioni pubbliche dei neo deputati grillini, in alcuni casi quantomeno stravaganti:
‘Sono Sergio, ho sempre lavorato in un negozio. Vorrei portare la mia passione per il web e la musica’. Ma in Parlamento c’è una commissione di musica dal vivo?
Dopo aver aver risposto alle parole della capogruppo alla Camera del M5S Roberta Lombardi sul fascismo (“Il fascismo prima di degenerare? Si chiamava periodo prima che il fascismo degenerasse”) ha voltato pagina alludendo alla richiesta-imposizione avanzata da Colombo, che presiederà il Senato in quanto deputato più anziano, ai grillini di indossare giacca e cravatta in Parlamento:
Se i parlamentari si potessero comprare, la confezione sarebbe importante. Certo, ma mica i parlamentari si comprano. No, eh.
A tal proposito, Crozza ha imitato la possibile presentazione di Antonio Razzi, l’ex Idv passato nella coalizione di Berlusconi:
Ciao, sono Razzi, mi sono occupato da tanti anni dei cazzi miei e ora vorrei continuare a occuparmi dei cazzi miei.
Il finale è sui guai giudiziari del Cavaliere, confrontati con il futuro immaginato dal M5S:
Mentre Grillo e Casaleggio prevedono tra 40 anni la fine dei partiti e la democrazia in rete, Ghedini e Berlusconi prevedono che… forse esce.