K2 – La montagna degli italiani, anticipazioni. Gli sceneggiatori: “seguiremo la sentenza che ha dato ragione a Bonatti”
Anticipazioni su K2 – La montagna degli italiani, il film-tv di Raiuno
Una fiction ambientata a 3.500 metri di quota, girata sul ghiacciaio di Solden a temperature glaciali. Uno sforzo produttivo non indifferente che promette di emozionare il pubblico: è stata presentata così “K2-La montagna degli italiani”, il film-tv in due puntate che andrà in onda su Raiuno lunedì e martedì alle 21:10.
La fiction, diretta da Robert Donrhelm, raccolta la spedizione che nel 1954 ha portato Achille Compagnoni (Massimo Poggio) e Lino Lacedelli (Michele Alhaique) a raggiungere per la prima volta la vetta, lasciando però indietro il compagno di spedizione Walter Bonatti (Marco Bocci), che era tornato indietro per prendere delle bombole di ossigeno e lasciandolo senza tenda per una notte. La vicenda è finita in tribunale, con la sentenza del 2004 del Cai che diede ragione alla versione di Bonatti, scomparso due anni fa.
Il cast ha raccontato le difficoltà nelle riprese, ma ha anche preso le difese di uno o dell’altro personaggio, mentre gli sceneggiatori hanno promesso che la fiction si attiene alla sentenza che ha dato ragione a Bonatti, senza voler alimentare nuove polemiche sulla disputa.
K2 – La montagna degli italiani
Il cast difende Bonatti, Compagnoni e Lacedelli
Gli attori si sono immedesimati nel proprio ruolo al punto da prenderne le difese e giustificare le scelte da loro fatte. “Ho letto tutto il materiale disponibile su quest’uomo straordinario”, ha detto Bocci a “La Stampa” a proposito di Bonatti, “ho trovato anche un vecchio video di allora dove appariva in un piccolo frame: guardando quelle immagini ho capito, è stata come una folgorazione. La sua figura in questa fiction uscirà pulita”.
Poggi, invece, interpreta la scelta di Compagnoni, che decise di spostare l’accampamento dove sarebbe dovuto arrivare Bonatti con le bombole d’ossigeno ed arrivare prima alla vetta:
“era un ottimo alpinista, ma l’impresa per lui era l’ultima occasione di gloria e la voleva ad ogni costo. C’era molta competizione tra lui e Bonatti, che era di fatto il più bravo. Ma per spezzare una lancia a suo favore posso dire che a quell’altezza ed in quelle condizioni climatiche perdi anche la cognizione della realtà. Tutto appare diverso”.
Alhaique difende Lacedelli, che non si oppose alla scelta di Compagnoni:
“certò rischio di assassinare Bonatti. Però è anche vero che il capocordata era Compagnoni; che lui doveva ubbidirgli; e che a quelle altezza il cervello non funziona come in pianura”.
Della spedizione fa parte anche Ardito Desio, che riuscì a convincere De Gasperi a finanziare la missione. Così Giuseppe Cederna racconta il suo personaggio a “L’Adige”:
“Era un uomo di tempra forte e per convincere De Gasperi a finanziare la spedizione fece leva sull’orgoglio nazionale, sulla rivincita di un Paese gravato da pesanti debiti di guerra”.
Una produzione ad alta quota
“K2” è stato girato a 3.500 metri di quota. “La fatica ed i respiri corti che vedrete sono veri, non finzione”, assicurano gli attori ad “Avvenire”, che hanno girato con costumi degli anni Cinquanta e, sotto di questi, delle tute termiche. “Ci alzavamo la mattina presto, ci vestivamo con gli abiti anni ’50 e la funivia ci portava ad una certa altezza. Da lì in poi dovevamo camminare per raggiungere il set dove iniziavamo a lavorare dopo quattro ore di fatica e camminata.”
Una produzione che, secondo Eleonora Andreatta, direttore di Raifiction, “certo appartiene ad un genere spettacolare ed epico assai poco frequentato dalla fiction italiana”. La Andreatta aggiunge che per questo “è stata necessaria una co-produzione con la più esperta tv austriaca”. Da qui, la decisione di affidare la regia a Dornhelm.
Gli sceneggiatori: “seguiremo la sentenza”
La fiction non vuole riaprire la polemica tra Bonatti e Compagnoni, e gli sceneggiatori Paolo Logli ed Alessandro Pondi hanno seguito la sentenza del Cai che ha dato ragione a Bonatti. “Siamo certi che il nostro lavoro soddisferà la signora Podestà (la compagna di Bonatti, ndr)” ha detto Logli ad “Il Giornale”, “e che finalmente la verità sarà ripristinata anche a livello popolare”. I due, però, hanno un rammarico: “non essere riusciti a parlare con Bonatti, che si è ammalato mentre stavamo iniziando a lavorare su questo progetto”.
Logli, inoltre, sottolinea un altro aspetto di questa vicenda:
“è il suo stampo quasi shakesperiano. Due uomini combattono fianco a fianco per salire in cima, ma si contrastano al momento di toccare la vetta. Fra loro un compagno più giovane e più debole, indeciso per chi parteggiare.”