Giovanni Vernia a TvBlog: “Amo le imitazioni” e per l’ultima di Zelig parodia e duetta con Mengoni
Vernia e Mengoni, una coppia “Essenziale” per il gran finale di Zelig, format – a suo avviso – un po’ stanco. “Il dramma di Zelig? Aver tolto i video da YouTube”.
Giovanni Vernia imita Marco Mengoni e duetta con lui nell’ultima puntata di Zelig: questa la ‘vera’ notizia venuta fuori dalla puntata di Tv Talk di oggi, sabato 23 marzo. Un modo per parlare di Zelig, della stagione che sta per concludersi, del futuro del programma e di quello di Vernia, che regala un brivido quando dichiara che “il dramma di Zelig, secondo me, è aver tolto i video su Youtube”.
Ma andiamo con ordine.
La domanda scelta è quella di seimitica_90, anche se – come sempre – semplificata: “In cosa ti rispecchi di più, e cosa ti piace fare? Regista, attore o imitatore?”
Risposta asciutta:
“L’imitatore, perché fin da piccolo avevo questa mania”.
In fondo proprio Vernia ha (ri)portato le imitazioni a Zelig: la sua versione di Fabrizio Corona nei giorni caldi della sua condanna e della sua rocambolesca fuga in Portogallo ha ‘rilanciato’ in qualche modo la ‘carriera’ e l’immagine di Vernia. La sua parodia di Corona è stata promossa anche dallo stesso protagonista, che non ha mancato di complimentarsi con lui al telefono alla vigilia della ferale sentenza che lo ha portato in carcere. Giusto in tempo.
Da quel momento la parodia di Corona è ‘venuta meno’: Vernia spiega (di nuovo, visto che lo aveva già fatto a TvBlog) di aver scelto di interrompere la parodia per rispetto di una situazione ‘drammatica’. Un arresto e una condanna a 7 anni non sono cosa da poco. Visto poi che Corona, nonostante tutto, restava ‘Corona’, Vernia ha pensato ai collegamenti dalla cella: una formula, questa, un po’ particolare per Zelig.
Tirando le somme, però, la condanna di Corona non è stata un grande affare per Vernia: se all’inizio gli aveva dato una mano, poi l’arresto lo ha in fondo ‘costretto’ a rinunciare a un suo cavallo di battaglia, la cui idea, peraltro, maturò proprio durante un’ospitata a TvTalk.
“Vi devo ringraziare, perché l’idea di Corona mi venne proprio qua un anno fa: io ero dietro le quinte a vedere la trasmissione e voi parlavate di un talk condotto da Corona su una tv locale e mi chiesi ‘Ma è possibile che Corona in Italia conduca un Talk show?’. Poi vidi come lo conduceva: c’erano i ragazzi che chiedevano ‘Posso fare una domanda?’ e lui ‘No, stai zitto, ca**o!”. Da lì è venuta l’idea (…) anche se non era facilissimo far diventare simpatico un personaggio così”.
Tra i prossimi progetti un format comico tutto suo, sul quale sta lavorando: “Metti che non mi chiamano più a Zelig…“, dice il comico. Ma come vede il futuro di Zelig?
“Questo tipo di comicità ormai si vede da tanto in tv: i conduttori annunciano i comici che entrano, fanno il numero e vanno via. C’è un po’ di stanca, forse, sul tipo di formato. Poi non c’è più molto collegamento col web in questo tipo di formato.
E qui la ‘sorpresa’, ovvero il giudizio sulla strategia ‘web’ di Mediaset:
“Il dramma di Zelig è, secondo me, il fatto che Mediaset ha eliminato da YouTube tutti i video. Non c’è più il volano… e quindi bisogna ristabilire anche un contatto col web”.
Ma poi è lo stesso Vernia, forse inconsapevolmente, a dare la spiegazione della scelta di Mediaset:
“I ragazzi non vedono Zelig la sera in tv, ma vanno a vedersi i video il giorno dopo sul web”.
Appunto. Sono soldi.
Curiosamente, però, la prima domanda rivolta da Bernardini a Vernia ha riguardato Neripoppins, il nuovo programma di Neri Marcorè con cui Tv Talk ha inaugurato la pagina della comicità nella puntata di oggi.
“Un modo per cambiare un po’ il format della comicità in tv. In fondo ormai in tv ci sono solo copie di Zelig”
il giudizio di Giovanni Vernia che individua, anche in questo caso forse inconsapevolmente, un altro motivo della stanchezza di Zelig. Ce n’è troppo, anche se non proprio tutto quel che di comico va in tv può definirsi una ‘copia di Zelig’. Intanto prepariamoci al duetto tra Vernia e Mengoni: un pezzo che promette atmosfere alla Checco Zalone dei bei tempi…