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Quelli Che ricorda Enzo Jannacci con la storica sigla (video)

Un omaggio dovuto, più che sentito: questa almeno la sensazione, spentasi l’eco della standing ovation tributata a Jannacci.

30 Marzo 2013 14:45


Non poteva che aprirsi (quasi) con un omaggio a Enzo Jannacci, scomparso ieri sera, la puntata di Quelli che di oggi: non c’è più ‘il calcio’, non c’è più Fazio, non c’è più la storica sigla di Jannacci, ma per un giorno si può fare un’eccezione e riportare su RaiDue la voce e i ‘Quelli che’ che hanno accompagnato gli italiani per decenni.

Riproposto ovviamente un estratto dalla versione più recente della sigla confezionata per il programma della domenica pomeriggio di RaiDue, nella gestione Fazio:

“Quelli che hanno un figlio che suona come Mozart ma continuano a portarlo da Maldini perché gli faccia un provino, oh yes! oh yes! oh yes!
Quelli … ma quelli che “se Matarrese è il presidente della Lega, Bossi chi è?”
Quelli che “io sul gioco figurato, praticamente, sono a posto, no … è che non mi riesce di concretizzare dalla fascia il gol … fa’ conto Savicevic … no, viene … viene il momento anche per me, no, perché io sarei a posto…”

Una standing ovation del pubblico, un ledwall con le immagini di una vita, delle sue diverse ‘stagioni’, un saluto da parte di Victoria Cabello, che si mantiene su un generico e neutro ‘Ciao, Enzo. Era il nostro modo per salutarti”.

E visto che “E sempre allegri bisogna stare che il nostro piangere fa male al re“, il Trio Medusa si ‘scrolla’ rapidamente di dosso la tristezza e riparte di slancio. Non si ricorda (probabilmente non si sa) che stasera RaiTre ritrasmette lo speciale Jannacci di Che Tempo che Fa (peccato, si ricorda che è stato fatto, ma non che torna in onda), così come lascia un po’ interdetti l’apertura della puntata, che in realtà ha ospitato un’ampia pagina dedicata alla copertura (domani) del Giro delle Fiandre da parte di Rai Sport alla presenza del vicedirettore Auro Bulbarelli, peraltro autore di un libro su Magni. Insomma prima il dovere e poi il ‘piacere’.

Alla fine la sensazione è che il ricordo sia più ‘dovuto’ che sentito, liquidato con quel che tutti si aspettavano succedesse: la sensazione mi lascia un po’ di amaro in bocca, limitato un po’ dalla puntellatura pre-break, che lascia alla voce di Jannacci il posto del jingle. E’ già qualcosa in più.

Lieta di essere poi smentita da Paolo Fresu, che con la banda Del Muro offre da Cagliari una sua versione di “Vengo anch’io, no tu no”. Ecco, queste son le cose che ci piacciono, non studiate, ma sentite.
Quelli che ricorda Enzo Jannacci 30 marzo 2013

Quelli che ricorda Enzo Jannacci 30 marzo 2013
Quelli che ricorda Enzo Jannacci 30 marzo 2013
Quelli che ricorda Enzo Jannacci 30 marzo 2013
Quelli che ricorda Enzo Jannacci 30 marzo 2013
Quelli che ricorda Enzo Jannacci 30 marzo 2013
Quelli che ricorda Enzo Jannacci 30 marzo 2013
Quelli che ricorda Enzo Jannacci 30 marzo 2013
Quelli che ricorda Enzo Jannacci 30 marzo 2013
Quelli che ricorda Enzo Jannacci 30 marzo 2013
Quelli che ricorda Enzo Jannacci 30 marzo 2013
Quelli che ricorda Enzo Jannacci 30 marzo 2013
Quelli che ricorda Enzo Jannacci 30 marzo 2013
Quelli che ricorda Enzo Jannacci 30 marzo 2013
Quelli che ricorda Enzo Jannacci 30 marzo 2013

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