Amici Serale 2013 – Più gara e sabato sera, meno sorpresa. Maria cerchiobottista, meglio Bosè e Paoli di Ford
La prima impressione di questa nuova edizione è che si respiri l’aria buonista sempre più in voga. La stessa che ha reso Fazio di qualità a Sanremo
Il Serale 2013 è ufficialmente la versione “updated” del Serale 2012, rivelatosi a posteriori un “volevo ma non ho potuto”. Dopo un anno possiamo dire che, già dalla prima puntata, Maria è riuscita a migliorare molte cose.
Ora i ragazzi sono tornati a essere al centro del programma, non come l’anno scorso che si esibivano dopo le 23.00. E, soprattutto, un talent per giovanissimi è diventato a tutti gli effetti un programma del sabato sera. Croce e delizia la regia di Roberto Cenci, che da una parte riconcilia con la tradizione rassicurante del varietà e di Buona domenica, dall’altra si perde qualche passaggio importante (tipo effetto ‘pennichella’). Idem le coreografie di Peparini, performanti per certi versi, ma meno audaci di quelle di Ezralow e Garofalo.
La scelta della registrata ha convinto o no? Diciamo che alcuni miglioramenti ci sono stati, da una partenza senza intoppi (non a caso la sigla è stata registrata una seconda volta) e molto spettacolare a una formula ritmata e senza tempi morti. Per non parlare dei molti “prestiti” da Italia’s got talent, come il meglio di finale coi titoli di coda.
Insomma, ad Amici è tornata la gara e questa volta è per tutta la famiglia, visto che a veicolarla sono l’esperienza sempreverde di Miguel Bosè e il marketing sanremese di Emma Marrone. Persino i professori hanno trovato una collocazione più congeniale nel programma, che è quella di giudicare e non di polemizzare.
Ora veniamo ai punti deboli, uno su tutti che rovina ogni buono proposito: il totale azzeramento, almeno per il telespettatore che sa accendere un pc, di ogni effetto sorpresa. Di questa puntata si sapeva talmente tutto che poteva arrivare anche il Papa e non ci saremmo emozionati.
L’arrivo di Renzi, in diretta, avrebbe avuto molto più impatto. Capitolo “diludente” a parte la partecipazione di Harrison Ford, che ha rinnovato lo spauracchio delle star strapagate per tradire disagio e assenza dal contesto. Il traduttore non è riuscito a coinvolgerlo e il tentativo di Siani di interagirci è stato fallimentare. Per non parlare dell’ulivo che gli ha regalato Maria, con spese di spedizione incluse (uno schiaffo alla crisi, che ha segato l’orchestra di Vessicchio).
Ha emozionato più di tutti, invece, l’arrivo sul palco di Gino Paoli, unico Big che è stato realmente generoso nel duetto (mentre la Nannini aveva l’entusiasmo di chi ha appena prelevato al bancomat).
Cosa dire sui giurati? La Ferilli è la meno credibile: è evidente che sta qui per rimpiazzare la Venier, magari lo sa anche lei e i suoi giudizi non sono né popolari né autorevoli, ma semplicemente inutili.
Tra Gabry Ponte e Luca Argentero, invece, tira aria di sfida metrosessuale. Ma, laddove il primo ha lasciato sospettare un suo coinvolgimento coi Bianchi (nel senso di un debole per Emma Marrone?), la vera sorpresa è stata Luca Argentero. Dotato di buona dialettica (a volte annacquata nella retorica) e un grande osservatore, che evidentemente parla poco a casa stritolato dal matriarcato Izzo e vuole rifarsi da Maria.
Ma la rivelazione più grande, che dovremmo definire una grande conferma, è Miguel Bosè. Uno che coniuga una grande competenza artistica e una personalità imprevedibile, che conia tormentoni ancora degni della Gialappa’s come “una geografia di talento” o “alea jacta est”, che quando perde se la prende e lancia frecciate. Emma, che avrebbe stravinto al televoto, inizia a impallidire al suo cospetto, rivelando di avere più slogan che contenuti.
Lui, peraltro, finito l’amore con Rossana Casale a Operazione trionfo, ora fa i siparietti amorosi con Mara Maionchi. Insomma, è lui il vero motivo per cui il serale di Amici 12 merita. Non a caso ha il cavallo di razza, Verdiana, che potrebbe alla lunga oscurare il rapper Moreno, che questa sera ha già deluso nel freestyle.
In tutto questo, che dire della De Filippi? E’ diventata un po’ troppo cerchiobottista, nella sua crociata contro i radicalchic e nel suo aspirare al buonismo di qualità di Fazio e di The Voice. In tempi in cui bisogna prendere voti ovunque, lei ammicca ai papa Boys, come ai fan del rap, come alle carampane di Ford. Non si butta via niente? Ma qualcuno dice che, a forza di piacere a tutti, poi…