Enrico Mentana a TvBlog: “Con Cairo a La7 cambierà ben poco. Il prime time non si tocca”, ma un traino per il Tg non guasterebbe
Squadra vincente non si cambia: giù le mani, dunque, da quello che funziona su La7. Per il resto qualche nuovo arrivo non guasterebbe.
Per il ciclo ‘Fai una domanda a…’ questa volta a disposizione c’era nientepopodimenoche Enrico Mentana, direttore del Tg La7 in collegamento con Massimo Bernardini per commentare gli ultimi ‘eventi’ politici (tout court) e per vedere e analizzare come la tv – e l’informazione in particolare – sta trattando e gestendo questa lunga fase di stallo.
L’occasione è stata gradita per rispondere a una delle domande da voi postate su TvBlog e scelta dalla redazione di Tv Talk. E’ stata scelta la domanda di Marmen 3
“Egregio Direttore, cosa è cambiato e cosa cambierà a LA7 con l’editore Cairo?”
Domandina di peso, cui Mentana non si sottrae:
“Come disse Matteo Renzi che citava il ‘filosofo’ Lucio Battisti ‘Lo scopriremo solo vivendo'”.
No, non ha detto solo questo, tranquilli:
“In realtà io penso che cambierà ben poco, nel senso che chiunque compri La7 si tiene le cose che funzionano. Sul mercato è già difficile competere, quindi non penso ci saranno grandi cambiamenti”
anzi, aggiunge,
“Mi sorprenderebbe molto vedere dei cambiamenti, nel senso di ‘spogliarci’ di qualche cosa. Se ci sarà qualche innesto sarà il benvenuto, ma penso che l’ossatura sarà riconoscibilissima come quella di oggi”.
Messaggio chiaro, no? Mentana non ‘vede’ (possibile) un cambiamento di linea editoriale. O almeno manifesta la propria ostilità a una tale prospettiva, così come all’allontanamento di qualche attuale personaggio della squadra di La7. Eh sì che qualche ramo secco – soprattutto uno molto secco e anche lungo – ben si presterebbe a uscir dal palinsesto, secondo me.
Mentana esclude dunque le voci di ‘fuga’ di protagonisti come Gruber, Crozza e Santoro di cui si è vociferato in questi giorni? Con l’eventuale ritorno della Gruber in Rai si smembrerebbe, ad esempio, l’architrave Tg La7 + Otto e mezzo. Mentana non sembra affatto preoccupato, anche perché lo stesso DG Rai Gubitosi ha smentito l’ipotesi, anzi cementa la ‘santa alleanza’ tra i programmi di attualità tra informazione tg, access e prime time:
“Diciamo che ormai in molti giorni della settimana c’è proprio un pacchetto Tg -Otto e mezzo – programma di prima serata – al lunedì con Piazzapulita di Formigli, al mercoledì con Le Invasioni Barbariche della Bignardi, al giovedì con Santoro e Servizio Pubblico e al venerdì con Crozza più Lerner a Zeta – che non si tocca. Semmai si rafforza nelle altre serate”.
Come a dire, giù le mani dall’attualità. Il problema piuttosto è nell’intrattenimento ‘leggero’:
“I problemi, semmai, che ci saranno sarà coprire altre parti della giornata, del daytime, per renderli altrettanto competitivi”.
E da direttore del Tg non può che ‘perorare’ la causa di un pre-serale forte che traini l’edizione della sera:
“Noi abbiamo fatto i risultati che grazie a Dio siamo riusciti a fare senza avere il traino che hanno il Tg1 o il Tg5. Arrivasse ulteriore fieno in cascina in quella zona, sarebbe ben accetto”,
chiosa il direttore ‘contadino’. Discorso sul traino che si può ovviamente estendere all’edizione delle 13.00, che di fatto è lo stesso – ed è forse questo un altro problema, eh – ovvero I menu di Benedetta, proposti ‘inediti’ alle 18.50 e replicati il giorno dopo prima del Tg. Lì sì che qualcosa va fatta. Ma come la mettiamo con il bilancio? Ce lo dirà Cairo, prima o poi…