Elezioni Presidente della Repubblica in tv: dalla liturgia anni ’80 di Rai 1 ai tablet di Sky Tg24
Facendo zapping nella prima giornata di dirette tv per le Elezioni del Capo dello Stato si ha l’impressione di ritrovare sullo schermo Prima, Seconda e Terza Repubblica. E non per colpa dei politici.
Giovedì 18 aprile 2013, primo giorno di votazioni per il Presidente della Repubblica (aggiornamenti su Polisblog) e doppia fumata nera che ricopre di fuliggine il PD di Bersani. Nulla di fatto, dunque, ma prova generale per le tv italiane per le no-stop di domani (la programmazione tv), giornata cruciale per l’elezione del Capo dello Stato visto che dalla quarta votazione, al via alle 15.30, sarà sufficiente la maggioranza assoluta dell’assemblea dei Grandi Elettori per eleggere il nuovo inquilino del Quirinale. Rai 1 è già pronta per uno Speciale Porta a Porta in prima serata intitolato “Il Presidente”, mentre bisognerà capire come si regoleranno le altre reti, ma dubito, ad esempio che La7 rinuncerà al commento di Crozza nel Paese delle Meraviglie.
Ma veniamo a oggi: cosa è successo sulle reti tv italiane? In estrema sintesi ho personalmente avuto l’impressione di fare zapping tra la Prima, la Seconda e la (futura) Terza Repubblica.
Su Rai 1 è andata in onda la vetero-liturgia Anni ’80, con uno studio spruzzato di Anni ’90, tipica della copertura di Rai Parlamento in perfetto stile Prima Repubblica. Va bene l’asciuttezza dell’opinione, la serietà del commento, ma la totale assenza di ritmo tv è irritante. Immaginate il Tg di Rai Parlamento allungato per tre ore e mezza e avrete l’immagine della diretta mattutina proposta da Rai 1. Si sentiva la mancanza del Tg1, pensate un po’. Per fortuna ci pensa Montecitorio a ‘riattualizzare’ la diretta di Rai Parlamento con la ritualità esasperante della chiama degli elettori e la monotonia dello spoglio: a quel punto Rai 1 è perfettamente in sintonia con un cerimoniale immobile e impermiabile alla tv. Che ha il suo fascino.
All’opposto c’è Sky Tg24 e non è una novità: sapore di Terza Repubblica con Gianluca Semprini che dà brio alla diretta, coadiuvato dagli inviati a Montecitorio, dagli approfondimenti in studio e dalle tecnologie che non mancano mai negli studi di Sky Tg24 (di cui neanche Grillo non potrebbe lamentarsi, eh). Si lanciano le grafiche sul ledwall direttamente dal tablet, si ricostruiscono gli schieramenti pro-Marini e pro-Rodotà trascinando i gruppi parlamentari sulle icone dei protagonisti. Il touch domina e non manca un po’ di brio. E come non ringraziare Sky Tg24 per questo altissimo collegamento offerto nel pomeriggio, mentre stava per concludersi il secondo spoglio della giornata? Quando si dice non guardiamo in faccia a nessuno.
Nel mezzo c’è lo Speciale Tg La7 di Mentana: profumo di Seconda Repubblica non solo per lo stile, sicuramente più fresco della noia di Rai Parlamento ma meno fashion di Sky Tg24, quanto per la presenza di ‘un uomo solo al comando’. Il direttore prende la linea alle 10.00 e la tiene senza soluzione di continuità fino alle 20.30, gestendo tutto da solo e trovandosi in studio praticamente da solo per tutto il pomeriggio, con l’unico supporto dei collegamenti da Montecitorio. E domani mattina alle 9.50 si ricomincia. Concreto, preciso, attento, continuo, Mentana non tradisce il suo stile ed è ancora testimone di quella rivoluzione che ha dato dignità narrativa alla politica, rendendola un racconto gustoso e non solo una pletora di dichiarazioni ufficiali da pentapartito. Il tutto senza annoiare. Chapeau.
Insomma, in Tv la Seconda Repubblica appare solida e in salute, in grado di reggere i colpi dei puledri della Terza e di superare brillantemente i cavalli da tiro della Prima. Quale Repubblica avremo noi invece ancora non si sa: forse lo scopriremo domani.