Don Matteo 9 tra costi elevati (e criticati) e i primi riscontri economici a Spoleto
La città umbra inizia a rendersi conto dell’importanza economica e turistica di essere stata scelta come location per la nona stagione della ficiton Lux Vide. Ma c’è chi critica la Rai e le spese ingenti per la sua produzione, in un periodo di crisi e di licenziamenti
Ci siamo occupati più volte di Don Matteo nelle ultime settimane, soprattutto con riferimento alla partenza delle riprese della nona stagione, che come ormai è noto si sposteranno da Gubbio a Spoleto con la scia di polemiche della città eugubina nei confronti della Lux Vide. Torniamo ad occuparcene oggi perché le prime giornate di casting per comparse, che si sono tenute a Spoleto nel Complesso Monumentale di San Nicolò il 16 e 17 aprile, hanno regalato alla città umbra un primo assaggio di ciò che accadrà durante e dopo le riprese.
È il Corriere dell’Umbria a raccontare quello che è accaduto a Spoleto in quei due giorni, riportando le dichiarazioni del presidente di Conspoleto Tommaso Barbanera:
“Possiamo sicuramente dire che le attività prossime al chiostro hanno avuto un bel movimento, la partecipazione al casting è stata altissima e, inevitabilmente, abbiamo registrato le prime ricadute economiche. Questi due giorni hanno confermato la bontà e le enormi potenzialità di un’ operazione che ha tutti i numeri per risvegliare la città”.
Il movimento di cui parla Barbanera, secondo le prime stime, si riferisce a circa 4 mila persone che, da Nord a Sud, si sarebbero riversate nel centro cittadino, per prendere parte alle selezioni, movimentando il commercio della zona.
All’ufficio turistico del Comune continuano ad arrivare telefonate, addirittura dall’Ungheria, per avere informazioni sui tempi, sui luoghi e sui modi delle riprese, da fan della serie o da curiosi. Barbanera conferma:
“In questi giorni negli alberghi della città stanno arrivando una gran quantità di chiamate per conoscere prezzi ed eventuali pacchetti, tutte le strutture dotate di pagina facebook hanno postato le proprie offerte, i presupposti ci sono tutti”.
Esultano quindi l’amministrazione, i commercianti, gli albergatori spoletini, che sperano in questo ritorno economico e turismo per la loro città anche in futuro.
Accanto a chi festeggia c’è però chi porta avanti delle polemiche, nate già a febbraio scorso quando sono stati resi noti i costi elevati che la Rai deve sostenere per la produzione della nona stagione della fiction, oltre 16 milioni di euro. Don Matteo è infatti la fiction più costosa, superando di oltre 2 milioni di euro anche Un medico in famiglia, costi che però vengono giustificati col fatto che sono poi in gran parte coperti dagli introiti pubblicitari e dai grandi ascolti ottenuti.
Le polemiche sono in gran parte legate al fatto, come precisa Infiltrato.it, che in Rai per via della crisi ci sono circa 600 posti di lavoro a rischio, dei quali ben 100 di giornalisti. Questo non impedisce però alla tv di Stato di investire cifre enormi nelle fiction considerate prodotti di punta della programmazione.
Chi ha ragione e chi torto? Dipende certamente dai punti di vista: per chi rischia di perdere il lavoro una spesa così ingente è un’assurdità, per chi lavora alla fiction è una spesa giusta e necessaria, così come per la Rai che è forte degli ascolti e degli introiti pubblicitari. I fan di Don Matteo, poi, non possono che essere felici del fatto che la nona stagione venga girata, a prescindere dai costi.