La guerra dei vent’anni è la difesa di Silvio Berlusconi. Il video di Ruby
Il Cavaliere usa la sua tv come strumento di autodifesa a un giorno dalla ripresa della requisitoria
22.36: online è già disponibile il video della “testimonianza” di Ruby.
22.12: il filmato è, sostanzialmente, la difesa a oltranza di Silvio Berlusconi. Colpisce, per esempio, il tono di un voice over di commento a una domanda del p.m.:
«Un’insistenza quasi morbosa per conoscere i contenuti privati di cene private fra privati cittadini riuniti volontariamente intorno a quel tavolo».
Le telecamere di Canale5 entrano anche ad Arcore a mostrare i luoghi citati centinaia e centinaia di volte dalle cronache degli ultimi anni.
12 maggio 2013, 21.52: è in pieno svolgimento, La guerra dei vent’anni. Dopo il cappello introduttivo di Andrea Pamparana, che ci tiene a sottolineare come la magistratura si muova velocemente su Berlusconi (e invece sia lenta su altri casi: il tutto sarebbe in effetti da verificare) e le immagini celebrative della manifestazione di Brescia, tocca a Ruby, che racconta “la sua verità”.
La parola verità, va detto, non dovrebbe essere accompagnata da un aggettivo possessivo.
E’ la verità, quella di Ruby? O è la “sua”? Perché se è la “sua”, potrebbe non essere quella di altri (per dire, potrebbe non essere la verità giudiziaria). E allora non sarebbe una verità.
Ecco il comunicato stampa con cui Mediaset si vanta di questa nuova operazione giornalistica. Comunicato che omette la sentenza – posteriore alla stessa decisione di messa in onda dello Speciale Ruby – per cui Berlusconi è stato condannato anche in appello al processo per i diritti Mediaset.
Per la prima volta il pubblico potrà vedere la sala delle cene e la taverna di Arcore su cui tanto si è fantasticato. Ascoltare le registrazioni originali delle testimonianze rese ai giudici nell’aula del tribunale del processo Ruby. Rivivere minuto per minuto la notte del fermo in Questura di Karima El Mahroug attraverso le dichiarazioni in sonoro dei funzionari e dei pubblici ministeri in servizio quella sera.
E vedere le interviste inedite ai due principali protagonisti: Silvio Berlusconi che per la prima volta risponde pubblicamente sui fatti e Karima El Mahroug.
Domenica su Canale 5 alle 21.10 andrà in onda il primo esperimento di un genere legato al racconto d’attualità in prima serata che la rete intende proporre al pubblico con regolarità.
«La guerra dei vent’anni: Ruby, ultimo atto» sarà la prima ricostruzione televisiva del caso di cronaca giudiziaria che da tre anni divide l’Italia. L’obiettivo è riepilogare e rendere comprensibile al grande pubblico l’intricata trama, degna di un avvincente legal thriller, iniziata la notte del 27 maggio 2010 e proseguita fino a oggi.
Il programma presenterà per la prima volta anche le testimonianze rese in aula dal Pm dei minori Anna Maria Fiorillo, dal Capo di Gabinetto Piero Ostuni, dal medico Alberto Zangrillo, dal giornalista Carlo Rossella e dall’eurodeputata Licia Ronzulli.
Post di martedì 7 maggio 2013
Mediaset non era quella che non faceva più i conti con Silvio Berlusconi? La sua è sempre stata un’informazione libera e imparziale, vero? Questo è quello che ci raccontano. Peccato che sia appena passato su Canale5 – guarda caso durante Pomeriggio Cinque – un promo agghiacciante.
Domenica sera, in prima serata, andrà in onda La guerra dei vent’anni – Ruby ultimo atto. Ovvero il giornalismo Mediaset alla totale mercé della verità del Cavaliere, che monopolizza la prima serata dell’ammiraglia a suo vantaggio (non è ancora chiaro se ci metterà la faccia un giornalista Videonews o del Tg5 o di Tgcom24, o se sarà solo un programma di servizi di repertorio).
Guarda caso, dopo mille rinvii, è prevista per lunedì 13 la ripresa dei requisitoria dei pm al processo Ruby, che vede Berlusconi imputato di concussione e prostituzione minorile. E’ stata, peraltro, appena respinta la sua richiesta di spostare da Milano a Brescia i processi sul caso Ruby e i diritti Mediaset per legittimo sospetto.
Ilda Boccassini, la “toga rossa” secondo Silvio, dovrebbe concludere la requisitoria interrotta a metà (la prima parte era stata svolta dal pm Antonio Sangermano ancor prima delle elezioni). Dopodiché la parola dovrebbe passare alla difesa e, quindi, i giudici dovrebbero entrare in camera di consiglio per la sentenza. Per questo sarebbero necessarie almeno tre udienze.
Ma torniamo al promo di questo immancabile appuntamento informativo Mediaset (la stessa che stasera onora Giulio Andreotti con uno speciale di Vite straordinarie, che non andava in edizione straordinaria dalla morte di Raimondo Vianello).
Incomincia Ruby con “mi hanno attribuito la qualifica di prostituta” e poi “non ho mai fatto sesso con Silvio Berlusconi”: dichiarazioni lapidarie ai microfoni e prontamente amplificate.
Anche il voice over è fazioso: “Cosa accadeva realmente alle cene di Arcore? Quale rapporto c’era tra Silvio Berlusconi e Ruby?”, domanda, con Berlusconi che in un’intervista accomodante replica col sorriso: “Ma assolutamente no, mai!”. E riparte il voice over che sembra recitare il copione berlusconiano della persecuzione, misto al linguaggio spettacolare da reality: “33 processi 2500 udienze, 1000 magistrati impegnati, oltre 300 mila intercettazioni telefoniche”.
Tutto questo domenica, IN PRIME TIME SPECIALE, su Canale5. L’ammiraglia di un’azienda che ospita Berlusconi alla telefonata di Belpietro a ogni codice rosso, che organizza Speciali Tg4 ed esclusive Tgcom a tavolino, che fa fare a Berlusconi i complimenti alla D’Urso “per la straordinaria conduttrice che è” e che fa parlare costantemente male del Movimento 5 Stelle nei programmi popolari, mentre riserva un occhio di riguardo al protetto Letta.