Confessione Reporter, su Italia 1 tornano i reportage di Stella Pende
Cinque puntate in seconda serata per raccontare storie coraggiose da altri mondi e storie non comuni dall’Italia (e da Italia 1).
Parte questa sera, giovedì 9 maggio, alle 23.40 su Italia 1 la terza stagione di Confessione Reporter: cinque puntate con Stella Pende nuovamente al comando per un di quello che ormai un appuntamento fisso della tarda primavera Mediaset.
Il cuore del programma restano i reportage dalle zone calde del pianeta, con qualche puntatina nel ‘dietro le quinte’ del lavoro dell’inviato nelle aree di guerra, missione che la Pende conosce bene e che ha ‘diviso’ con Domenico Quirico, giornalista de La Stampa di cui si sono perse le tracce in Siria diverse settimane fa. Proprio al collega disperso la Pende dedica questa terza stagione: lo farà, formalmente, aprendo la puntata di stasera leggendo una frase di Quirico.
La prima delle cinque puntate previste ci porta in Mali, e non per l’ennesima adozione di Madonna. C’entra sì un ragazzino, ma si tratta di un tredicenne che si è fatto saltare in aria davanti a un check-point, alle porte di Timbuctù. Stella Pende era lì per raccontare un Paese ormai crocevia del terrorismo internazionale, raggiunto anche da Quirico nei giorni in cui la Pende tornava in Italia. Una staffetta raccontata dalla giornalista/conduttrice all’Ansa, che alla vigilia del suo terzo del terzo debutto ha raccolto una sua intervista nella quale che fornisce dettagli sulla struttura del programma: a commentare il reportage non si saranno ospiti, né analisti, ma persone che il Mali lo vivono, come Andrea De Georgio, stringer (diciamo pure freelance) che ha lavorato con la Pende e Quirico, o giornalisti come Susan Dabbous, rapita in Siria con Amedeo Ricucci.
“Sono la testimonianza, sia lei che De Georgio che, a dispetto delle profezie necrofile sul reportage, sta crescendo una generazione di ragazzi coraggiosissimi, che senza contratto raccontano il mondo con una freschezza che pochi di noi possono avere”,
dice la Pende che vede nelle loro storie la quintessenza del suo programma, che da quest’anno ha deciso di raccontare anche L’Italia che dà, storie ‘esemplari e straordinarie’ di imprenditori che ‘danno’: tra queste la banca Mediolanum, che ha annullato prestiti e mutui ai clienti terremotati dell’Emilia, e la famiglia Moratti che sostiene il progetto Intercampus, rivolto all’educazione dei bambini disagiati. E qui ci ricordiamo di essere su Italia 1…
Ultimo, ma non meno importante, lo spazio dedicato ai Reportage d’autore: più che grandi firme del giornalismo internazionale, troveremo interviste o insoliti incroci tra personaggi noti e storie più o meno recenti. Per darvi un’idea, Marco Tardelli intervista Antonio Cassano, Marco Pannella incontra Ottaviano del Turco (nel quale vede un nuovo caso Tortora passato però sotto silenzio) o Vauro che racconta il post Chernobyl. Stavamo per dimenticare ‘l’angolo della posta’, o meglio la rubrica La Lettera, che porta in tv testimonianze e commenti su eventi ‘difficili’, mai superati, come ad esempio la strage di Beslan, avvenuta nel 2004 (già nove anni fa) in Ossezia per opera dei terroristi ceceni.
Il tutto in una seconda serata semi-estiva della rete giovane di Mediaset, collocazione figlia di una volontà che si rinnova stagione dopo stagione:
“Vogliamo sensibilizzare il pubblico giovane di Italia1 su questi argomenti. I giovani non sono indifferenti, vogliono aprire gli occhi su mondo. L’importante è non fare i turisti del dolore come fanno molti”,
dice ancora la Pende all’Ansa. L’ottimismo dev’essere una dote necessaria per fare il reporter, non c’è che dire…