Emanuela Folliero a TvBlog: “Sperimento su La5 la tv brandizzata parlando di benessere. In autunno torno su Rete4”
In cosa si differenza Il meglio di me, in partenza stasera su La5, con i precedenti Il brutto anatroccolo e Bisturi? Stranamore tornerà in onda? A queste ed altre domande Emanuela Folliero ha risposto.
Andrà in onda stasera alle 22.50 su La5 l’anteprima de Il Meglio di Me, nuovo format dedicato alla trasformazione (psico)fisica di persone comuni che non si ‘piacciono’ e che quindi superano il malessere e ritrovano la sicurezza in se stessi con l’aiuto del chirurgo estetico, che andrà in onda in autunno.
Nella première protagonista sarà Paola, che vivrà davanti alle telecamere un viaggio interiore ed estetico che culminerà anche con un colpo di scena legato ad una storia d’amore.
TvBlog ha colto l’occasione per rivolgere alcune domande a Emanuela Folliero, la conduttrice del programma brandizzato, cioè legato a un marchio commerciale: infatti verrà raccontata l’attività della Dermal Clinic, di MDM Group che ha commissionato il programma a una società di produzione, la Prodotto (insieme alla conduttrice ci saranno Riccardo Pasini CEO di Prodotto, Federico Montanari, CEO di MDM Group e la psicologa Alessandra Lancellotti).
Partiamo da Il meglio di me. Come mai tra l’anteprima e la serie in onda in autunno è prevista una pausa così lunga?
Perché è un programma che richiede parecchio tempo: la protagonista, la paziente, si sottopone a una liposuzione e per presentarsi come si deve c’è bisogno di almeno due mesi. Gli interventi richiedono del tempo, a meno che uno non voglia fare una finta televisiva. In più in questo caso è stata fatta anche un’operazione odontoiatrica: per due mesi è stata inserita una macchinetta ortodontica per allargare i denti; ci abbiamo messi 5 mesi perché fosse apposto realmente.
Questo tipo di programma sarà o sarebbe spendibile anche sulla tv generalista o è un genere adatto solo a La5?
Sicuramente La5, che è una televisione dove c’è la possibilità di fare nuove cose, va bene perché ha un pubblico femminile e adulto. Per quanto riguarda la tv generalista, sì, anche, ma in seconda serata perché si vedono passaggi di operazioni, immagini un po’ crude.
Rispetto a programmi che possono essere richiamati da Il meglio di me, almeno sulla carta, come Bisturi o Il brutto anatroccolo, ci sono dei legami?
Apparentemente sì. Invece no, perché la parte fondamentale non è tanto la chirurgia estetica ma il fattore psicologo. Abbiamo questa psicologa tosta che sembra come la Maionchi di X Factor… La persona non viene modificata solo fuori, ma anche dentro. Per ricorrere alla chirurgia c’è da capire il perché: se è solo questione estetica o se c’è un passato che non ti permette di essere libera dentro. Durante i provini abbiamo visto anche le ventenni che dalla terza volevano passare alla quinta, che mi veniva voglia di dare loro due sberle… cioè il vuoto dentro. E quelle le abbiamo scartate perché ci vuole una deontologia anche in questo.
Il programma si svolgerà in uno studio o è tutto in esterni?
Tutto in esterni, tranne io che sono sullo skyline milanese di Unicredit e faccio da voce narrante.
Ha altri progetti professionali nel breve termine?
Sì, si chiama Accademia del Benessere. Si svolgerà in una beauty farm che vuole essere aperta al pubblico, attraverso le mail e il telefono. In ogni puntata ci saranno sei-sette argomenti e i pazienti potranno usufruire dei trattamenti; da casa il pubblico guarderà e capirà perché il primo obiettivo è di umanizzare i medici, che spesso parlano in modo incomprensibile. Andrà in onda su Rete 4 in autunno, ogni sabato in tarda mattinata per un’oretta.
Ci sono possibilità che Stranamore possa tornare in onda con lei alla conduzione?
Se tu hai del capitale da investire per farlo, sì (ride, Ndr).
Cioè, ci sono sono problemi di budget?
Sì, direi di sì. Infatti non l’hanno più fatto, neanche senza di me. Sia Accademia del benessere sia Il meglio di me sono brand entertainment… bisogna imparare queste nuove parole; io e Pasini stiano sperimentando questa nuova era della televisione dove c’è il finanziatore, ma non si vede, perché il logo non è messo in evidenza, ma defilato.
Deduco che al momento è difficile fare una televisione che non trovi espedienti economici di questo genere?
Sì, non è facile nemmeno farla brandizzata, però. Su temi come salute e benessere è più facile, perché è un mondo che non risente tantissimo della crisi.