Home Serie Tv The Goodwin Games, dai creatori di How I Met Your Mother un’altra comedy basata sulla curiosità e che parte dal finale (foto e video)

The Goodwin Games, dai creatori di How I Met Your Mother un’altra comedy basata sulla curiosità e che parte dal finale (foto e video)

The Goodwin Games è la nuova serie tv della Fox scritta da Carter Bays, Craig Thomas (creatori di How I Met Your Mother) e Chris Harris che racconta la storia di tre fratelli costretti a ritrovarsi nella loro città di origine per portarsi a casa l’eredità del padre. Anche in questo caso, gli autori giocano con la curiosità di sapere cosa sia successo in passato ai protagonisti

8 Giugno 2013 12:44

The Goodwin Games

A Carter Bays e Craig Thomas piace giocare con i personaggi da loro creati e, soprattutto, col pubblico: se in “How I Met Your Mother” ci sono voluti otto anni prima di scoprire il volto della moglie del protagonista Ted, dopo indizi e personaggi fuorvianti, in “The Goodwin Games” ad essere preso di mira è il concetto classico di famiglia. L’obiettivo, come sempre, è quello di far ridere lasciando però alla fine di ogni episodio il telespettatore con una riflessione meno giocosa e più seria.

La nuova serie tv della Fox ha delle basi molto semplici: quando Benjamin Goodwin (Beau Bridges) muore, i suoi tre figli Henry (Scott Foley), Chloe (Becki Newton) e Jimmy (T. J. Miller) tornano nella loro città d’origine per riscuotere l’eredità. Non sanno, però, che Benjamin non donerà il suo patrimonio di ventitrè milioni di dollari così facilmente.

Innanzitutto, Benjamin ha deciso che ha prendersi i soldi sarà solo uno di loro. Quindi, per decidere chi sarà il fortunato, ha registrato numerose videocassette, con l’aiuto del suo notaio April (Melissa Tang), nelle quale dà ai figli le indicazioni su cosa fare per vincere, appunto, i “Goodwin Games”.

Se nel primo episodio la sfida è a colpi di domande e risposte ad un Trivual Pursuit dedicato alla loro infanzia, negli episodi successivi i tre dovranno seguire alcuni indizi lasciati dal padre, che in realtà non vuole mettere in competizione i fratelli, ma al contrario riunirli. Facendoli tornare a vivere a casa loro e costringendoli ad aiutarsi l’un l’altro, Benjamin vuole solo che Henry, Chloe e Jimmy ritovino quel senso di famiglia che hanno perso col tempo, dedicandosi a carriere impegnative (come quella da chirurgo di Henry), altre difficili da percorrere (quella da attrice di Chloe) o scelte sbagliate (i numerosi furti di Jimmy).

I creatori di “How I Met Your Mother”, con Chris Harris, partono anche in questo caso dal finale della storia: il padre dei protagonisti che registra l’ultima cassetta. Da qui, inizia la storia, che promette fin dai primi episodi di avere a che fare con una mitologia molto vasta, che supera i confini dei protagonisti e coinvolge altri personaggi, abitanti della città ed appartenenti al passato dei tre fratelli.

La Fox non crede molto in “The Goodwin Games”: gli episodi dovevano essere tredici, ma sono diventati sette, e la messa in onda è slittata all’estate, con ascolti sotto i due milioni di telespettatori. E’ un peccato, perchè questa è una di quelle comedy che, con il tempo, può diventare un appuntamento settimanale all’insegna del divertimento e, soprattutto, della curiosità.

In fondo è questa sensazione che muove l’universo di Bays e Thomas: a loro non interessa strappare la risata a tutti i costi, quanto incuriosire il pubblico sul perchè le strade di Henry, Chloe e Jimmy si siano separate, perchè loro padre abbia chiamato ai Giochi anche una quarta persona, un estraneo di nome Elijah (Jerrod Carmichael) e, soprattutto, su chi si porterà a casa il bottino.

Sebbene i sette episodi di “The Goodwin Games” siano probabilmente gli unici che saranno prodotti, vale la pena dare un’occhiata a questa comedy: è un’interessante lezione su come le comedy possano far ridere ed emozionare, affezionare e creare qualche mistero, senza perdere leggerezza e divertimento. “How I Met Your Mother” ce l’ha già insegnato, “The Goodwin Games” avrebbe voluto ribadirlo. Peccato, però, che la lezione sia stata presa poco in considerazione dalla Fox.


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