Andrea Vianello morto a sua insaputa
Il direttore di Rai3 vittima inconsapevole di un episodio kafkiano.
Curioso e imbarazzante imprevisto per Andrea Vianello. Il direttore di Rai3 ha raccontato all’agenzia Adnkronos quanto gli è accaduto domenica mattina nel momento in cui si è recato nel seggio elettorale per partecipare al ballottaggio del sindaco di Roma.
Sono arrivato per votare, ho consegnato la tessera elettorale e il documento d’identità alla scrutatrice e ho notato che era piuttosto perplessa. Sugli elenchi elettorali il mio nome infatti era barrato e c’era scritto ‘dec’. Non potevo votare perché risultavo deceduto. Considerato che ho votato al primo turno, sarei morto negli ultimi quindici giorni. Ma io ero lì, vivo e vegeto, nel pieno di una situazione kafkiana.
L’incredibile situazione è stata risolta qualche minuto dopo grazie al presidente di seggio che, appurato che i documenti e la tessera elettorale del giornalista erano validi e, soprattutto, che Vianello era vivo e vegeto, gli ha permesso di esprimere il voto. Il direttore della terza rete della tv pubblica ha scherzato (anche su Twitter) su quanto avvenuto sebbene non abbia nascosto il timore che possano esserci problemi “con la copertura sanitaria e la previdenza”:
Giocherò il 48, che nella smorfia napoletana è il morto che cammina. Una situazione bizzarra, spero che non sia una premonizione, ma un augurio di lunga vita.
Al voto per il ballottaggio mi fermano e mi dicono che non posso votare: sugli elenchi elettorali risulto DECEDUTO #mortochecammina
— Andrea Vianello (@andreavianel) 09 giugno 2013
Ci associamo all’auspicio, ma siamo costretti a notare che questa volta Beppe Grillo ha ragione in toto. I giornalisti, ed in particolare i conduttori di talk show (Vianello è stato al timone di Agorà fino a qualche mese fa), sono tutti morti. Ovviamente a loro insaputa.