Nigellissima su Real Time: da stasera persino un’inglese ci insegna a cucinare italiano…
La cucina italiana spiegata da un’inglese: ha il sapore di un cortocircuito culturale l’arrivo di Nigella Lawson ai nostri fornelli ‘tv’. Siamo curiosi di vedere come ha adattato la nostra cucina ai gusti british, ma confidiamo che le sue ricette non facciano ‘scuola’ da noi… con tutto il rispetto, eh.
Sgombriamo il campo da equivoci: Nigella Lawson è una vera star nel mondo anglosassone. Il suo amore per l’Italia e la sua capacità di trasferirlo in cucina l’ha resa un punto di riferimento per chi vuole ‘mangiare italiano’ e conoscere le tradizioni culinarie del nostro Paese (al di fuori dei suoi confini, obviously). Da qui i tanti programmi tv di cui è protagonista, i tanti libri realizzati e venduti, le ospitate, lo ‘status’ di ‘esperta’ di Bel Paese. Senza contare il vantaggio competitivo che Nigella ha per il pubblico tv anglosassone rispetto ai grandi chef stellati, ovvero la capacità di adattare le ricette italiche al gusto e agli ingredienti british.
Tutto questo è Nigella Lawson e tutto questo si ritrova in Nigellissima, uno dei suoi programmi di punta che Real Time propone da stasera, martedì 11 giugno, alle 22.40. In tutto sei puntate da 30′ ciascuna, realizzate dalla BBC in cui Nigella si mette ai fornelli di casa (la sua disciplina culinaria, infatti, è l’home cooking, così come quella di Ramsay è tendenzialmente il professional cooking) e spiega come preparare pappardelle al ragù all’Italiana in poco tempo, senza stress e senza impazzire per cercare gli ingredienti.
E qui si crea il cortocircuito con il pubblico tv italiano: vedere un’inglese (senza origini italiane e senza neanche suocere tricolori) che cucina il risotto allo zafferano, si dedica al couscous sardo e allo stufato veneto, ma magari farcisce di castagne il lombo di vitello potrebbe crearci qualche scompenso. I suoi spaghetti di farro, per quanto possano essere deliziosi, sono però piuttosto rari da noi e il terrore di ritrovarci burro e panna in qualche manicaretto ‘from Italy’ ci attanaglia.
L’unico modo per ‘vivere serenamente’ l’esperienza di Nigellissima è quella di seguire il programma come una sorta di documentario sul successo della nostra cucina, e del nostro stile di vita culinario, in giro per il pianeta. Una sorta di finestra sulla ‘trasposizione’ della cucina italiana nel mondo anglosassone che ha di certo un suo interesse gastronomico, e a largo spettro, culturale.
L’importante è che a nessuno di voi salti, poi, in mente di usare la pecora nel ragù alla bolognese perché Nigella ha detto che si può fare….