Home Enrico Papi Top One: un giochino da suonerie che remixa la carriera stantia di Enrico Papi

Top One: un giochino da suonerie che remixa la carriera stantia di Enrico Papi

Nella puntata di Top One di lunedì 8 luglio Michele ha battuto Greta

pubblicato 8 Luglio 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 16:42

Top One ha dato ufficialmente un brivido al daytime congelato di Italia1 (per dire come stava messo prima). Anche se il suo ascolto medio è in caduta libera: partito a giugno con 450.000 spettatori e quasi il 5%, ha dimezzato l’ascolto arrivando a 250.000 spettatori e a poco più del 3%, anche se il target 15-34 veleggia tra il 10% e il 12%.

Il nuovo game show “pagato” da Magicland è un ritorno al trend dei giochini sponsor, a cui sia Italia1 che Enrico Papi si sono prestati spesso e volentieri: basti ricordare l’1, 2, 3 Baila, il “Karaoke fatto coi piedi” dallo stesso Papi nel 2001 (con la produzione di Gregorio Paolini) per lanciare il Dancing Stage Fever, che spopolava nelle sale giochi e sulle console.

Ora “il format è il parco divertimenti di Valmontone”, che diventa un set a cielo aperto coloratissimo, una sorta di videogioco vivente. L’idea che dei concorrenti partecipino a un quiz mentre volano sulle montagne russe sembra un’update del Lion Trophy Show di Tmc, quando però la simulazione ansiogena avveniva con la tastiera.

Quel che più sorprende è l’energia di Enrico Papi, che sta ai giochini demenziali come la Marcuzzi urlante in short al Summer Festival. Entrambi non ci pensano proprio ad abbandonare la pubertà televisiva e, in particolare, il conduttore pensionato di Italia1 – che non aveva più un euro per i quiz – ha ripescato tutto il suo repertorio per il lavoretto estivo.

Le prove di Top One sembrano un remix della sua carriera stantia. C’è il clone dello Zucca Quiz, in cui la figura retorica diventa retribuita e “qualcuno volò sul nido del cuculo” è un facile pretesto per darci dentro col doppio senso. Poi, ancora, la versione per minorati di Sarabanda, in cui il pischello sente persino la voce di Jo Squillo e Sabrina Salerno, ma dice di essere troppo giovane per riconoscerle (almeno Enrico è contento e può ridire ‘museca’).

Infine, si alternano prove a quiz talmente impegnative da far rimpiangere quelle dei giochi ingannevoli delle suonerie. E’ vero che qui quello che conta è la velocità e, a far la differenza, è l’ansia da adrenalina più che da prestazione… ma chiedere come si chiama il figlio di mia madre è troppo.

La punta di trash la si raggiunge col ralenti della risposta (FRATELLOOOOO), urlata prima dell’avversario come se non ci fosse un domani. Per non parlare dei confessionali à la MasterChef inseriti in post-produzione, resi inutili dall’inesistenza del racconto (tipo quando i due rivali si salutano, dopo che non sono diventati né amici, come vogliono farci credere, né niente).

Oltre al fatto che, spesso e volentieri, il bimbominkia ignorantello di turno (oggi Michele) torna pure a casa con un pugno di mosche. Questo per quanto riguarda la pochezza dei contenuti, che fanno rimpiangere l’inventiva di Boncompagni quando c’era da portarsi a casa il gioco Bilboa.

Sulla confezione, invece, nulla da dire: divertente la grafica delle prove d’accesso per livelli e per gettoni, anche se a tratti un po’ demodè e superata persino da programmi come Un minuto per vincere.

Per il resto, davvero, la faccetta discola di Papi che sbuca in grafica (con t-shirt nera per nascondere la pancetta di mezza età) non si può vedere. Sono proprio programmi senza pretese come Top On che dovrebbero testare conduttori giovani e fuori di testa come Diana Del Bufalo, Andrea Dianetti o Guglielmo Scilla. E uno come Papi si meriterebbe Reazione a catena più di certi doppiatori urticanti.


Top One, foto puntata lunedì 8 luglio
























Enrico Papi