Book Show, Sky Arte Hd ha già il suo Masterpiece (e un Pickwick più moderno)
In ogni puntata un attore racconta il suo libro, da Iaia Forte a Filippo Timi
La recensione di Book Show arriva in imperdonabile ritardo, visto che si riferisce a un programma terminato già da qualche settimana su Sky Arte Hd, canale 130 Sky a sua volta ingiustamente trascurato non solo da noi.
Gi abbonati My Sky Hd o i clienti Sky Go possono, però, recuperare quando vogliono Book Show, visto che tutte e otto le puntate realizzate sono fruibili on demand fino alla fine dell’anno.
Innanzitutto, cos’è Book Show? Un programma itinerante che si è occupato di libri in modo splendidamente accattivante, un format che ha ridato vita alla cultura in video come solo Sky, con la qualità del suo girato e l’avanguardia della sua post-produzione, sa garantire.
Book Show è una produzione Minimum Fax Media, quindi c’è dietro una casa editrice seria a garantire per i contenuti, ma con un’ambizione in più: fare intrattenimento culturale.
Per primo, seguendo però il filone della didattica pura, ci ha provato Alessandro Baricco nel lontano 1994, come ideatore e conduttore di un programma di culto ancora reperibile su Youtube: Pickwick, del leggere e dello scrivere. Non a caso andava su RaiTre, debuttando nella seconda serata della domenica – collocazione ideale ancora oggi per programmi à la Sostiene Bollani – per poi essere follemente riproposto in replica estiva tutti i pomeriggi.
La stessa RaiTre, l’anno prossimo, riaccoglie la sfida dello show culturale provando a usare il linguaggio del talent. E’ attesissimo al varco, infatti, Masterpiece, il primo agone televisivo per aspiranti scrittori.
Tornando a Sky, il suo Masterpiece ce l’ha avuto già, nelle ultime settimane, ogni domenica pomeriggio, accompagnando gli spettatori più elitari in veri e propri viaggi di lettura.
In ogni puntata di Book Show un attore, forte della sua voce narrante per poter leggere e raccontare insieme, ha “interpretato” il libro di turno, quello del proprio cuore, raccontandolo nei luoghi in cui è ambientato e che si legano anche alla sua storia personale.
La lettura diventa, così, un viaggio autobiografico, ma anche la condivisione di esperienze e un motivo di racconto audiovisivo nel senso più completo del termine.
Book Show rende la lettura televisiva un’esperienza ultrasensoriale, fa sentire gli odori delle pagine come neanche un e-book, i sapori delle città d’arte come neanche una guida turistica e dà a entrambi una ventata di colore. Insomma, ci troviamo di fronte a un esperimento vero della televisione satellitare italiana, che meriterebbe di essere incensato e valorizzato ancora di più.
Immaginate Il Viaggio sul camper sgarubbato di Pippo Baudo, portato in prima serata con la regia apatica di Linea Blu e, invece, Napoli, ripresa da Sky in tutta la sua meraviglia come in un rvm di X Factor o di Sky Sport. Il tutto con la viva vice partenopea di un’artista come Iaia Forte, che leggeva l’Isola di Arturo.
Per non parlare della puntata che ha visto il sempre intrigante Filippo Timi aprire un mondo sulla sua Perugia e sulla letteratura in vernacolo locale che ha ispirato.
Per il resto Book Show ha anche una vena comica per alleggerire il tutto. In ogni puntata, infatti, Paolo Calabresi riveste i panni dell’inviato in trasferta, che saggia la preparazione culturale del passante di turno restando a tema con la puntata. Spesso l’esito goliardico è da Pupa e il secchione, ma a volte c’è anche qualcuno preparato, giusto per scongiurare l’effetto ignoranza show.
Detto questo, l’augurio è che Book Show faccia da apripista a nuovi format editoriali, sempre di mezz’ora, magari da rivendere alla neonata La Effe che ancora latita in quanto ad autoproduzioni. Da quando Rai5 si è snaturata come rete digitale culturale, c’è bisogno di modelli à la Real Time da convertire in palinsesti intellettuali.
Book Show, il programma sui libri di Sky Arte Hd