Home Serie Tv The Fosters, la famiglia allargata tra matrimoni gay, adozioni ed adolescenti difficili

The Fosters, la famiglia allargata tra matrimoni gay, adozioni ed adolescenti difficili

The Fosters, la nuova serie tv di Abc Family, ha come protagonista una famiglia composta da due donne sposate, il figlio di una di loro, due fratelli gemelli adottati e due ragazzi in affido

pubblicato 24 Luglio 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 16:14

Il debutto di Jennifer Lopez nella produzione di serie tv è uno degli show più interessanti che hanno debuttato quest’estate, sebbene la sua capacità di dimostrarsi originale si stia rivelando altalenante. “The Fosters” ha dalla sua il merito di aver portato in tv temi delicati come il matrimonio gay, l’adozione da parte delle coppie omosessuali e le critiche al sistema dei servizi sociali americani. Il tutto, in una serie principalmente rivolta ad un pubblico giovane.

A fare la differenza tra questa serie tv e tanti altri family drama è proprio il contesto nel quale si svolgono le vicende: protagonista è la famiglia Foster (il termine “foster”, in inglese, vuole dire anche “adottivo”), con a capo la vicepreside di un liceo di San Diego, Lena (Sherri Saum) e la poliziotta Stef (Teri Polo). Le due non sono sposate, ma Stef in passato ha vissuto un matrimonio eterosessuale con Mike (Danny Nucci), da cui ha avuto Brandon (David Lambert), che ora vive con loro.

Le due, però, hanno anche deciso di adottare due fratelli gemelli eterozigoti che precedentemente avevano in affido, Jesus (Jake T. Austin), affetto da un disturbo di deficit dell’attenzione, e Mariana (Cierra Ramirez), decisa a riallacciare i contatti con la madre biologica.

La loro vita subisce uno scossone quando in casa arriva Callie (Maia Mitchell), sedicenne appena uscita dal riformatorio e sballottata in diverse case famiglia. L’assistente sociale che ha seguito il caso di Jesus e Mariana, conoscendo la cura e l’amore con cui Lena e Stef stanno crescendo i due ragazzi, chiede a loro di prendersi carico temporaneamente di Callie, che però è in cerca del fratello Jude (Hayden Byerly). La presenza di Callie in casa, però, è destinata a durare molto, provocando una serie di eventi, come la cotta che Brandon, fidanzato con un’altra ragazza, si prende per lei, o le difficoltà d’inserimento nella nuova scuola.

A bene vedere “The Fosters” è un “Settimo Cielo 2.0”: il tema della famiglia allargata e delle tematiche legate ad essa torna a farsi sentire in una serie tv, ma il paragone finisce qui. Perchè se “Settimo Cielo” raccontava le vicende di una famiglia molto religiosa e distante anni luce da problemi realmente vicini a tenere alta la tensione, in “The Fosters” sono stati fatti molti passi avanti, cercando di tenere il ritmo con i tempi moderni.

Ecco che, allora, la famiglia protagonista può essere analizzata da diversi punti di vista: Lena e Stef si amano, ma hanno ancora difficoltà a vivere la loro storia alla luce del sole, temendo a volte il giudizio altrui, parenti compresi; Mariana vorrebbe riallacciare i rapporti con la madre biologica che, però, sembra avere altre intenzioni; Jesus scalpita come tutti gli adolescenti, diviso tra le pillole che deve prendere e la scoperta delle ragazze; mentre Jude, l’ultimo arrivato, mostra dei comportamenti che lo metteranno in difficoltà a scuola.

Il tema dell’adozione è poi affrontato puntando il dito contro il Sistema americano, accusato di trattare i ragazzi che vi finiscono come merce da adozione, quando invece, spiega la serie, se ospitati in una casa con persone che tengono a loro possono costruirsi una vita.

Se si guarda “The Foster” da queste prospettive, si ha allora una serie tv moderna, che non ha paura di ricevere le critiche di chi non gradisce vedere in tv le storie di una famiglia interrazziale i cui capifamiglia sono due donne. E’ successo attraverso il gruppo “One Million Moms” che ha chiesto di boicottare la serie tv, condannando la Abc Family, accusata di realizzare prodotti contro la famiglia. Ma se Michael Riley, presidente del network ha risposto dicendo che la serie ha “la stessa profondità, cuore, tipo di relazioni strette ed autenticità che i telespettatori vogliono”, Jennifer Lopez ha difeso lo show spiegando ad “Entertainment News” quanto sia realistico:

“Sebbene la sceneggiatura sia su una famiglia non tradizionale e ci siamo alcuni temi nuovi, ha dei temi base come la famiglia, l’amore e ciò che è davvero importante. E la vita a volte può essere complicata, incasinata e non semplice. E’ un ritratto davvero buono della famiglia ai giorni nostri”.

Il risultato è altalenante: sebbene i temi siano moderni e riescano ad emozionare in alcune scene (come quando Mariana si pente di non aver voluto ballare con le sue madri adottive alla sua quinceneara per la vergogna; o quando Lena spiega a Jude che dentro la loro casa non importa quale sia l’orientamento sessuale per farsi accettare), a volte la serie scade in un didascalismo che si sarebbe potuto evitare, meritandosi così, appunto, la definizione di “Settimo Cielo 2.0”.

“The Fosters” può davvero diventare un ritratto dalla famiglia moderna, se solo riuscisse a staccarsi da quell’etichetta di lieto fine a tutti i costi verso cui tendono gli episodi. Per il momento, il pubblico apprezza: gli ascolti sembrano in salita e la Abc Family potrebbe aver trovato una nuova serie che, se ben gestita, potrà diventare un appuntamento fisso della rete.


The Fosters

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