Davide Fabbri, il Vichingo dell’Isola pronipote di Mussolini, ha lanciato le banane alla Kyenge?
Simona Ventura fece bene a cacciare il Vichingo dallo studio di Quelli che
Il gesto esecrabile del lancio di banane contro il ministro Cecile Kyenge, mentre era ospite della Festa del Pd a Cervia, potrebbe avere un reietto televisivo come responsabile.
Come riporta il sito Today, il gesto è stato rivendicato da Davide Fabbri, conosciuto come il “Vikingo di Cervia”, concorrente dell’Isola dei Famosi nel 2011.
L’ex spogliarellista spiegherà le motivazioni del gesto in una conferenza stampa al cimitero di Predappio, davanti alla cripta di Benito Mussolini, nel giorno dell’anniversario della nascita del Duce (29 luglio).
Non si sa se si tratti di una trovata pubblicitaria, o se realmente di una confessione di colpevolezza. Fabbri era, peraltro, già stato al centro dei riflettori per un episodio che aveva coinvolto il presidente della Camera Laura Boldrini, denunciandola in un appello mediatico “per la discriminazione del cittadino italiano”.
Aveva, infatti, rinfacciato alla Boldrini una sua dichiarazione mai pronunciata, ovvero “le case popolari saranno date prima ai rom e agli extracomunitari con figli a carico”.
Due, pertanto, le comunicazioni all’ordine del giorno della conferenza di oggi:
“Confessione e motivazione del lancio delle banane alla Kyenge alla festa del Pd a Cervia. Risposta alle minacce che il presidente della Camera, Laura Boldrini, e il suo portavoce, Roberto Natale, ci hanno comunicato. Unione con i rappresentanti di gruppi Facebook che esprimono solidarietà e che saranno presenti alla conferenza, per formare un unico grande Movimento Popolare”.
Fabbri non è nuovo a sentirsi perseguitato e a fare la vittima per visibilità. Per lo stesso motivo litigò con Simona Ventura a Quelli che, rifiutandosi di fare un balletto e così motivando la sua uscita dall’Isola dei famosi:
“Non ho protestato in Honduras per fare una vacanza. Ho ricevuto delle minacce, alla mia famiglia, alle mie figlie, perché sono il pronipote di Mussolini. Ho ricevuto le minacce di Mussolini boia con la falce e il martello. L’avvocato valuterà”.
La conduttrice lo liquidò allora, congedandolo dallo studio del contenitore domenicale, con profonda e giustificata indignazione:
“Non è che puoi venire qui a fare un comizio e a dirci delle minacce. Io non lo sapevo di questa cosa di Mussolini, nessuno lo sapeva. Hai detto Hasta la victoria sempre, che è una cosa di Che Guevara. Io sono già molto generosa. Sei rimasto a spese della produzione. Ringrazia Dio che ti ho dato uno spazio. Io non ho nessun problema. Mi sembra che tu non sia molto in te. Mi sembra che non ci siamo. Con grande serenità ti dico, trovi sempre una scusa. Io stessa mi dispiaccio per averti dato questo spazio. Me ne sono molto pentita, ringrazia Iddio che sei arrivato qua”.