In Onda, lo scontro tra Vittorio Sgarbi e David Perluigi (video)
Un’altra puntata ‘tranquilla’ di In Onda, con Luca Telese che invita Sgarbi e Perluigi de Il Fatto Quotidiano a parlare di Berlusconi e dei suoi processi.
Estate tranquilla per Luca Telese a In Onda, non c’è che dire. Dopo la sfuriata di Michela Biancofiore contro Pippo Civati, ieri sera è stata la volta della lite tra Vittorio Sgarbi e David Perluigi de Il Fatto Quotidiano.
Beh, la presenza del ‘fumino’ Sgarbi tra i contendenti rende forse l’evento meno ‘eccezionale’, ma ciò non toglie che le affermazioni dell’ex sindaco di Salemi a sostegno di Berlusconi tengano banco questa mattina sui social e sul web, al di là dello scontro con il giornalista de Il Fatto.
Il tutto nasce, se si può dire, dall’argomento della puntata e dalla composizione stessa del parterre di ospiti: difficile che in una puntata intitolata Fenomenologia di Berlusconi, con Sgarbi pronto a ‘sostenere’ il Cavaliere nella sua battaglia contro una ‘giustizia ingiusta’ e un esponente de Il Fatto alla stessa scrivania, non scattasse quantomeno qualche scintilla. E non ci vuole molto, bastano i primi 10 minuti perché ciò avvenga (per la precisione 10′ e 18”).
Cosa era successo prima? Per ‘difendere’ Berlusconi, Sgarbi chiama in causa una serie di personaggi, dal giudice Esposito a Pasolini, da Fede a Biagi:
“I personaggi in commedia non sono meglio di lui (Berlusconi, ndr): intendo dire che l’Esposito che l’ha condannato va sentito, la registrazione fa capire che un uomo di quella totale inconsistenza, di sensibilità anche giudiziaria, può essere quello che può giudicare Berlusconi. Ma in che cosa lo giudica? In che cosa, sul piano umano, i suoi giudici sono meglio di lui?”
E aggiunge:
“Lo hanno sopravvalutato Berlusconi: è un personaggio inguaribilmente comico (…) diventato il simbolo del male, senza esserlo. Perché, De Benedetti che non paga le tasse, come ha indicato Perfettamente e convincentemente Sallusti, devo dire, può avere solo una causa amministrativa… Non è possibile. E Pasolini che può andare a letto con i ragazzini e viene assolto e addirittura santificato dalla storia. (…) Non c’è una cosa di Berlusconi che abbia un profilo criminale reale. Quindi lo abbiamo sopravvalutato come genio del male…”
E che dire della condanna a Fede?
“Noi viviamo una farsa, che diventa una tragedia per gli italiani… Non c’è un governo e abbiamo dei processi ridicoli su falsi problemi. Due anni sul caso Ruby! Ma oggi venivo sulla Salaria e vedevo delle ragazzine di 15 anni che venivano vendute da uno sfruttatore che non è Fede. Perché non viene perseguito il cliente e lo sfruttatore di quelle bambine che vengono costrette a stare sulla strada? Cioè dobbiamo inventarci un reato per Fede e per Berlusconi?”.
Quindi parallelo tra Fede e Biagi:
“Ma in che cosa Fede, sul piano culturale, ha espresso di più indegno di Biagi? La vita di Fede si conclude con sette anni di condanna, mentre l’altro è un santo. Biagi sarà stato più bravo come giornalista, ma in che cosa dobbiamo immaginare di inventare il bene e il male? Uno è un santo e uno no. E’ tutto finto…”
Quando Telese tenta una difesa di Biagi, Sgarbi affonda:
“E’ meglio Pasolini o Biagi? E’ meglio Pasolini che stava con i ragazzini? Non parliamo di questioni morali dico semplicemente che Biagi è stato beneficato da Berlusconi con l’Editto Bulgaro, l’altro è stato condannato a sette anni, cacciato da Mediaset… Essere amico di Berlusconi allora è una dannazione. Ma sono poi così diversi questi due?”
Telese interviene con un timido “Un po’ sì” prima di lasciare la parola a Perluigi, che va subito al dunque:
“Quella di Sgarbi mi sembra un po’ la solidarietà che c’è tra pregiudicati. E’ pregiudicato Silvio Berlusconi, Vittorio Sgarbi è un pregiudicato perché nel 1996 è stato condannato per truffa aggravata ai danni dello Stato perché no si presentava al lavoro alla Soprintendenza di Venezia e con certificati medici ….”
“perfetti” interviene Sgarbi, che si infuria e fa per andarsene, non prima di inveire contro Perluigi:
“Ero l’unico che lavorava! No sto qui a sentire queste sciocchezze… Nessun certificato, imbecille! E tu sei un coglio** totale”.
I bip tutelano la trasmissione dal turpiloquio.
Lo sfogo dura poco, la controscena un po’ di più, con Sgarbi visibilmente nervoso, la regia che stringe su Perluigi e Telese che cerca di riportare il discorso su Berlusconi, fin quando, in un rigurgito di rabbia Sgarbi torna su Perluigi definendolo una “capra ignorante” perché di certo non conosce ‘Fortune e sfortune della famosa Moll Flanders’.
La chiosa è perfetta, con un ritmo teatrale meraviglioso: Sgarbi urla “Coglio**!” all’indirizzo di Perluigi ancora una volta, ma chiudendo di fatto le ostilità, mentre Telese rimbalza dando la parola a Marianna Aprile, che dal canto suo non fa una piega e prende la parola. Sfogo ignorato, sfogo sedato.
Il tutto avviene in un paio di minuti. Questo non esclude poi che nel prosieguo della puntata la giugulare di Sgarbi non si sia gonfiata un altro paio di volte, per delle reazioni che il critico definisce comunque “non inconsulte, ma consultissime…“.
In fondo questa volta si è anche trattenuto nelle reazioni: ha detto ‘capra’ solo una volta.
Noi, però, non aggiungiamo altro. Vi lasciamo al video della puntata integrale di In Onda.