Catricalà rilancia: “Il canone Rai nella bolletta elettrica”. Ma il segnale latita ancora in alcuni comuni
Il viceministro allo Sviluppo economico contro l’evasione del canone
La lotta all’evasione del canone Rai continua. Il viceministro allo Sviluppo economico Antonio Catricalà, parlando alla trasmissione Radio Anch’io, ha rilanciato sul tema una proposta già avanzata in passato:
“Quella di far pagare il canone insieme alle bollette della luce è una delle varie forme allo studio, non è forse la migliore possibile, ma è fra quelle che saranno più considerate. Riaprirò il tavolo sull’individuazione degli strumenti migliori, ma prima è necessario chiudere e firmare il contratto di servizio, che renda più evidente e più trasparente l’azione di servizio pubblico, per far capire che non è un pagamento ingiusto”.
Come ricostruito da L’Unità, il canone Rai è la tassa più evasa dagli italiani, visto che l’ammanco complessivo corrisponde a 800 milioni di euro l’anno: un italiano su tre, insomma, non la paga. Secondo Giorgio Merlo, dirigente nazionale area servizio pubblico Pd, la proposta di Catricalà “è una buona idea da condividere e assecondare, per tutti coloro che non coltivano l’obiettivo di liquidare la Rai attraverso la sua privatizzazione”. E’ contrario, invece, Jonny Crosio della Lega Nord, secondo cui “il canone è un’imposta da abolire, in quanto assurda per un paese civile”.
Intanto, La Repubblica di Bologna di oggi dà risalto a un annoso problema ancora non del tutto estirpato: il segnale del digitale terrestre è ancora scarsamente visibile in alcuni comuni.
A tre anni dalla rivoluzione digitale della tv in Emilia Romagna, molti schermi televisivi diventano neri o danno segnale assente sul più bello di un film. Un anno fa il black out per gli Europei e le Olimpiadi provocò la rivolta degli albergatori e da allora è stato un susseguirsi di azioni civili e ricorsi.
Uno degli ultimi incontri è stato organizzato a giugno a Bologna tra i tecnici Rai e Corecom Emilia – Romagna per risolvere i disservizi Rai a Rimini: è stata attivata una squadra di Raiway che va a verificare i singoli disservizi.
E’ stato, inoltre, avviato un intervento tecnico, a fine giugno, sugli impianti friulani di Udine, Pordenone e Trieste, per assicurare la visibilità di RaiUno, RaiDue e RaiTre; ora non resta che appurare la risoluzione dei problemi sui canali aggiuntivi come Rai4, Rai5, Rai Storia e Rai Sport.