Baciamo le mani, 2 settembre 2013: riassunto e foto prima puntata
Nella prima puntata è già successo di tutto. E ne mancano sette alla fine… Torna, però, la ‘coppia d’oro’ de “Le ali della vita”.
Baciamo le mani – riassunto prima puntata
Sicilia, 1958: le vite di Ida, Antonio, Salvatore, Gabriella, Agnese, Pasquale e del Commissario Bellomo si intrecciano a seguito dell’omicidio Mario Imposimato, un coraggioso giornalista de La Voce impegnato in un’inchiesta sul piano regolatore e sul giro di tangenti e di appalti che lega Mafia e Politica in Sicilia.
Ucciso nella notte di Santa Rosalia nell’immaginaria cittadina di Costanza, il giornalista viene fatto ritrovare legato e al centro delle luminarie per la festa religiosa, ma nessuno sa e nessuno ha visto. Di certo c’è che, subito dopo la sua morte, il consiglio comunale schizza ad approvare il nuovo piano regolatore.
Questa è la cornice delle indagini del Commissario Bellomo (David Coco) e per il fedele Cangemi riuscire a raccogliere le testimonianze non solo per il caso di omicidio ma anche per i legami tra ‘stato e mafia’. L’unico che racconta quanto visto quella sera è un barbone che riconosce in Antonio Di Giulio (Salvatore Lazzaro), contabile del boss della zona, l’uomo che ha trasportato il cadavere nella piazza del paese.
Di Antonio, però, scopriamo innanzitutto la moglie Ida (Sabrina Ferilli), bella donna romana trasferitasi sull’isola, e il figlio Salvatore (Christian Roberto), di otto anni. Li incontriamo subito alla festa di compleanno di Don Cesare Romeo(Luigi Maria Burruano), cui è giunta tutta la città, sindaco in testa, per rendere omaggio al boss. La donna mostra subito insofferenza per le ‘medievali’ abitudini del luogo, come quella di baciare le mani al ‘padrino’.
“Neanche al Papa la bacerei, io gliel’avrei staccata la mano”,
commenta col marito la primitiva usanza. L’anticonformismo si chiama ‘Ida’… Ma per amore del marito, la donna si piega al baciamano: una romana, vestita di rosso e così bella non sfugge all’occhio di Don Cesare, che Antonio definisce “buono e generoso” perché ha permesso loro di pagare il mutuo e che invece Ida trova davvero un “delinquente“.
Ma il delinquente secondo la Polizia è proprio Antonio, arrestato per l’omicidio di Imposimato dopo la testimonianza del barbone con un blitz che neanche Riina penso abbia mai avuto. Antonio però si dichiara subito estraneo a tutto, mentre Ida è praticamente sotto choc: interviene prontamente l’avvocato Torrisi, evidentemente vicino al clan Romeo e inviato dal Padrino per seguire il caso.
Le intenzioni non sono propriamente filantropiche. L’obiettivo non è tanto tirar fuori Antonio dalla galera quanto ‘proteggere la famiglia’: la prima cosa da fare, infatti, è mettere al riparo la cosca dalle indagini. Un uomo, infatti, si introduce nottetempo in casa Di Giulio: Ida lo scopre, lo mette in fuga, ma poco dopo trova una pistola in un sacchetto di carta nella dispensa. La donna è convinta che l’abbia portata l’intruso e che si tratti di un tentativo per incastrare il marito. Sollevata, corre in carcere per raccontare ad Antonio quanto successo e annunciargli la lieta novella: andrà dal Commissario e lo farà scagionare.
E invece scopre l’amara verità: è stato proprio Antonio a uccidere il giornalista.
“Ormai era un uomo morto. Come pensavi che avessimo avuto il mutuo?”,
le confessa il marito, che cerca di convincere Ida a non andare alla Polizia.
E così Ida capisce come vanno le cose in Sicilia (sic!) e si ribella: non chiama l’avvocato Torrisi perché recuperi l’arma, ma va a consegnare la pistola al commissario. Per maggior onore si toglie anche la fede:
“Non ho più un marito io, ho sposato uno sconosciuto”.
Il commissario le consiglia di andar via subito dalla città: don Romeo è pericoloso e infatti lo dimostra subito facendosi trovare a casa Di Giulio col piccolo Salvatore. Un chiaro avvertimento, di fronte al quale Ida mantiene il sangue freddo. Gli racconta di aver buttato la pistola nel fiume “come ordinatogli dal marito” e di non sapere a cosa sia servita: “I mariti siciliani non parlano con le mogli“, dice Ida per depistare il boss. Che pare crederle, ma non si fida di lei.
Per la donna è il momento di partire: l’attende un lungo viaggio in treno verso Genova scortata dall’agente Esposito. Nonostante siano testimoni sotto protezione, Ida e Salvatore conoscono Gabriella, una giovane vedova, e il figlio Duccio, coetaneo di Salvatore e appassionato di baseball. La coppia, infatti, è diretta in America: il parroco del paese ha trovato a Gabriella un buon partito d’Oltreoceano, Pasquale Vitaliano (Massimo Bellinzoni), rampollo di una famiglia di macellai che ha fatto fortuna a New York.
Un matrimonio al buio per Gabriella, che teme la suocera Agnese (Virna Lisi): è stata lei a scegliere la sposa per il figlio tra le foto che Don Fabrizio le ha spedito in America ed è lei a tenere le redini dell’attività e della famiglia.
E a proposito di parroci, sul treno per Genova sale anche un prete, don Salvo, fedele servitore di Don Romeo più che del Signore Iddio. Piazza una bomba nello scompartimento di Ida e del figlio. Ma il destino vuole che a morire siano Gabriella e Duccio e che Ida si trovi in mano la borsetta della sfortunata vedova. Sempre il caso vuole che Ida capisca che l’attentatore era proprio il prete: non ha scampo e basta poco per decidere di prendere l’identità e la vita di Gabriella e Duccio. Si va a New York…
Intanto i corpi carbonizzati delle vittime, la borsa di Ida ritrovata sul treno, la corporatura del bambino non lasciano dubbi alla Polizia: per il commissario e Cangemi Ida e Salvatore sono morti e ne danno notizia, tramite l’avvocato Torrisi, ad Antonio, ancora in carcere. Intanto l’agente di scorta, Esposito, è ferito gravemente. Ci vorrà tempo prima che possa raccontare che i due testimoni non erano nello scompartimento al momento dello scoppio… E siamo in America a conoscere la famiglia Vitaliano. E scopriamo che il promesso sposo, Pasquale, ha perso una mano. Non sappiamo ancora come sia successo: capiamo solo che la famiglia è numerosa e ben disposta verso Gabriella/Ida. Le danno il benvenuto i fratelli di Pasquale, ovvero Ruggero (Francesco Testi), Nicolino (Federico Galante) e la giovane Felicita (Martina Pinto).
Mamma Agnese, invece, fiuta subito che qualcosa non va, soprattutto quando nota la reazione della promessa sposa del figlio di fronte alla mano monca di Pasquale: nella corrispondenza precedente all’incontro se ne parlava, ma Ida non può saperlo.
E siamo solo all’inizio. Ma prima di proseguire vale la pena godersi la recensione di Baciamo le mani. La seconda puntata giovedì alle 21.15 sempre su Canale 5.