Conti che tornano e conti che non tornano nel rapporto costi-ricavi della TV
L’insuccesso, in termini di ascolto del medley del tour estivo 2013 di Jovanotti su Rai1 In questa notte fantastica, pone sul tavolo alcune riflessioni, che partendo dai numerelli dell’auditel, ci conducono verso un discorso sui costi dei programmi televisivi.
Che il pubblico giovane davanti alla televisione non va su Rai1 neppure se c’è un offerta fatta su misura per lui, come lo era sulla carta In questa notte fantastica, lo abbiamo dimostrato anche noi con il Focus ascolti, la maggior parte infatti si è posizionato sul tasto 5 del telecomando per vedere la fiction Baciamo le mani. Viceversa lo zoccolo duro della prima rete ha abbandonato Rai1, si è fermato al 10,65% di share (over 65). Rai Pubblicità aveva stimato come risultato di ascolto il 26% e 6 milioni di telespettatori e sappiamo tutti come è andata a finire, dati reali dimezzati rispetto alla previsione, con gli inserzionisti pubblicitari che immaginiamo non siano molto felici.
Il rapporto costi-ricavi riguarda qualsiasi azienda, compresa ovviamente anche quella televisiva. Ecco quindi spiegate anche le cifre che girano per alcuni programmi. Tale e quale show uno dei pochi successi di Rai 1 della scorsa stagione televisiva, deve la sua forza ad una giuria di grandi professionisti che ricevono un signor cachet, si parla di 60 mila euro a puntata, 720 mila per 12 puntate per Loretta Goggi e di 600 mila euro per Christian De Sica (50 mila euro a puntata), molto meno caro Claudio Lippi per cui si parla di una cifra intorno ai 150 mila euro. Del resto se il programma fa ascolti e ha successo, immaginiamo che la pubblicità faccia ampiamente rientrare i soldi spesi per realizzare il bel programma di Carlo Conti. Il cast di Tale e quale show invece ha un budget più moderato, ma è chiaro che le vere star siano De Sica e la Goggi, due mostri sacri del nostro spettacolo. Se a giudicare gli improvvisati imitatori ci fossero emeriti sconosciuti il programma non avrebbe credibilità e forse neanche successo. E si sa le star si pagano.
Molto ben pagati sono Terence Hill per Don Matteo (uno che per il tono in cui recita potrebbe fare anche il terzo “Zero assoluto“) e Luca Zingaretti per Il commissario Montalbano, ma a pensarci bene che cosa sarebbero le due fiction record d’ascolti senza i loro protagonisti principali? Forse andrebbero bene comunque o forse no, ma per fare un paragone calcistico che sarebbero le grandi squadre di calcio senza i rispettivi top player? Il calcio è si un gioco di squadra, ma forse è meglio avere nelle proprie fila un Messi, piuttosto che no.
Intanto ieri hanno cominciato a piovere nomi sui futuri concorrenti di Ballando con le Stelle, di cui oggi abbiamo annunciato noi di TvBlog in anteprima l’arrivo di Lorenzo Flaherty, dopo le polemiche per i presunti 450 mila euro a Bobo Vieri (circa 35 mila euro a puntata), il giornale Libero ha attaccato il programma della Carlucci per il presunto ingaggio di Paul Gascoigne, il calciatore “maledetto”, che ha militato in Italia nella Lazio e che è stato un pilastro della nazionale inglese. Si parla di 470 mila euro (47 mila euro a puntata), anche se negli uffici Rai smentiscono qualsiasi inizio di trattativa tra l’altro demandata alla società Ballandi a cui spetta la realizzazione del cast, che quest’anno avrebbe un budget decisamente più basso a sua disposizione.
Nel caso di Ballando come dimostrato anche dagli ascolti del suo spin off, dedicato alla gente comune, il pubblico vuole veder ballare delle vere stelle o almeno alcune, tanto da sopportare anche una giuria che non prevede star dal ricco cachet . Insomma, da una parte o dall’altra per fare uno spettacolo vincente un po’ di soldi bisogna spenderli: è lo show business ed è la stampa bellezza, come diceva Humphrey Bogart in un vecchio film. L’importante è che alla fine i Conti (costi-ricavi) tornino e a Carlo e a Milly finora sono sempre tornati.