Squadra Antimafia 5 prima puntata del 9 settembre 2013, Il trasferimento a Catania: riassunto e foto
Domenico Calcaterra scopre che a salvarlo è stata il vicequestore Lara Colombo, Rosy torna a prendere suo figlio ma il bambino viene rapito.
Squadra Antimafia 5, prima puntata del 9 settembre
È passato del tempo da quando Domenico Calcaterra (Marco Bocci) è stato salvato da qualcuno che ha aperto la botola, ma l’uomo non riesce a ricordare chi sia stato, e i suoi uomini, giunti poco dopo, non hanno trovato nessuno. Il vicequestore ha solo vaghi ricordi, e gli sembra che a salvarlo sia stata una donna.
Intanto Rosy (Giulia Michelini) è fuggita all’estero, e il piccolo Leonardino, suo figlio, si trova in una località segreta sotto scorta. Calcaterra decide di andare a fare visita al piccolo, considerando che il giorno seguente il bambino verrà trasferito per essere affidato a una coppia di Agrigento. Proprio durante la visita del poliziotto, ecco però che una squadra di malviventi, capeggiata niente di meno che dall’Abate, entra in azione per portare via Leonardino.
Nessuno viene ucciso, vengono tutti addormentati o storditi, mentre Rosy prima di andare via propone a Mimmo di fuggire all’estero insieme a lei e di iniziare una nuova vita da un’altra parte. Il poliziotto però rifiuta, e si ritrova poco dopo da solo stordito da del gas, fino all’arrivo di Palladino (Ludovico Vitrano) e Francesca Leoni (Greta Scarano).
Rosy, aiutata da Alfonso Russo (Nicola Rignanese), riesce ad arrivare a Fiumicino, da dove dovrebbe prendere un volo per il Sud America. Qualcosa però va storto, perché in un attimo di distrazione qualcuno le porta via Leonardino da sotto il naso. Il bambino è stato rapito dai mafiosi – qualcuno che ce l’ha con lei – o da un malintenzionato?
La donna non fa in tempo a chiederselo che deve già scappare per non essere arrestata dalla polizia, e fugge con Alfonso. Intanto Domenico fa visita a Sandro (Giordano De Plano) che, nonostante la caduta dal quinto piano e un delicato intervento chirurgico, è di nuovo in piedi, anche grazie ad Anna (Ivana Lotito), la sua fisioterapista. Sandro chiede e ottiene di tornare al lavoro, nonostante sia ancora in malattia, promettendo che starà dietro a una scrivania.
Mentre scappa, Rosy chiama Mimmo e gli chiede aiuto per ritrovare suo figlio, e il vicequestore si mette subito all’opera, visionando i filmati della sicurezza dell’aeroporto e individuando l’uomo che ha portato via Leonardo, che è comunque irriconoscibile.
Alfonso, che è alle dipendenze di Oreste (Luigi Diberti) e Achille Ferro (Francesco Montanari), padre e figlio boss di Catania, porta Rosy nella sua città. Cercherà di sapere chi possa aver portato via il bambino, e il primo sospetto è che qualcuno dei loro possa averli traditi.
A Catania si trova anche Calcaterra, per far visita in carcere a Dante Mezzanotte (Andrea Sartoretti) che si è salvato con un intervento chirurgico dopo la sparatoria che costò la vita alla moglie. Il vicequestore crede infatti che l’uomo possa essere il responsabile del rapimento di Leonardo, per vendicarsi di Rosy che ha ucciso Ilaria. L’uomo non sembra però saperne nulla.
In città ecco però arrivare anche il rapitore con il bambino. L’uomo nasconde Leonardo su una barca, e chiama poi un certo Ruggero, per rivelargli di aver rapito il figlio dell’Abate, un bambino che vale moltissimo considerata la ricchezza della mafiosa. Sembra quindi che si tratti di un povero disperato che spera di fare l’affare del secolo con quel rapimento.
Calcaterra raduna la sua squadra e decide di trasferirsi a Catania, certo che Rosy e il bambino possano trovarsi in città, ottenendo il benestare del magistrato. In occasione di questo trasferimento scopriamo anche che Francesca e Palla sono ormai una coppia, e non si nascondono.
Il primo obiettivo dei poliziotti è trovare Russo, che sembra però sparito nel nulla. In uno degli appostamenti per rintracciarlo, Domenico rimane senza fiato nel vedere che l’uomo si sta incontrando con una donna, che lui riconosce essere colei che lo ha salvato aprendo la botola. In quel momento lui e i suoi uomini decidono di intervenire e ne segue una sparatoria, nella quale muore Alfonso. I poliziotti scoprono così che la donna è il vicequestore Lara Colombo (Ana Caterina Morariu), che agiva da sei mesi sotto copertura per poter arrivare ad Achille Ferro e ai suoi traffici.
È così subito scontro tra la Colombo e il suo braccio destro, Vito Sciuto (Dino Abbrescia), e gli agenti della Duomo, che hanno mandato all’aria la loro operazione e che non intendono tirarsi indietro sulle indagini che riguardano la Abate e il rapimento di suo figlio.
Mimmo e Lara, una volta che le acque si sono un po’ calmate, parlano anche dell’apertura della botola e del salvataggio, e noi scopriamo che non solo la Colombo si trovava là per puro caso, seguendo le sue indagini, ma anche che il corpo di Filippo De Silva (Paolo Pierobon) non è mai stato trovato.
La squadra della Colombo, seguendo una pista, arriva a Rosy e cerca di arrestarla, ma la Abate riesce anche stavolta a fuggire un minuto prima di essere presa.
Ad autorizzare la permanenza a Catania e le indagini della Duomo su Rosy e Leonardo ecco intervenire il nuovo questore di Catania, che è Licata (Bruno Torrisi), ex questore di Palermo e nostra vecchia conoscenza. Il questore stabilisce poi che la Colombo continui le sue indagini su Achille Ferro.
Domenico decide di convocare Oreste Ferro, il vecchio boss che ha offerto il suo aiuto a Rosy, scoprendo che lui non sa niente del bambino ma che anzi è rimasto sorpreso dal fatto che qualcuno possa averlo tradito. Poco dopo l’incontro tra il poliziotto e il boss, è Rosy ad andare a cercare il vecchio Ferro, chiedendo ancora una volta aiuto per ritrovare Leonardo. L’unica cosa che Oreste può fare per lei è mandarla con un ‘pizzino’ da suo figlio Achille, che saprà come aiutarla.